La seconda parte dell’undicesimo episodio di The Sandman è tratta dal fumetto con lo stesso titolo.
In questo episodio di The Sandman il lavoro fatto sulla storia è stato utilissimo a sfoltirla di tutti i rami secchi, cose che non fa più piacere sentire o vedere.
Il lavoro è servito non solo a migliorare il risultato finale, ma anche a mostrare quanto una persona può e deve risultare ingiustificabile anche se viene dipinta meno merda di quanto sembrava.
Innanzitutto lasciatemi dire che mi dispiace un sacco che due attori visti e amati in Doctor Who abbiano interpretato queste parti atroci in The Sandman.
E il bello è che uno dei due è un villain in Doctor Who ma in nessun modo è squallido come la merda d’uomo interpretata qui.
Eh va beh, la dura vita dell’attore.
Allora c’è questo giovane scrittore patetico e fallito, Richard Madoc, che, pensate, tiene pure conferenze su come si scrive.
Fatemi aprire una parentesi lunga quanto una Quaresima, di grazia.
La scrittura non si insegna.
Si impara a scrivere correttamente, si imparano la sintassi, la grammatica, la corretta grafia delle parole, come si usano le cazzo di virgole e gli apostrofi…
Ma NESSUNO vi può dire come si scrive, come si crea un pezzo scritto, chiaro?
NESSUNO.
Vedo ogni giorno poveri idioti che si definiscono scrittori e scrittrici e la cosa mi fa ridere, quando Neil Gaiman stesso nella sua bio non si definisce così.
Stephen King non si definisce così.
La Rowling sì, pensate.
Quanto rido.
Anyway…
Questi arroganti scribacchini vogliono anche insegnare agli altri come si scrive, in questo modo scoprendosi da subito e facendo capire che di scrittura, del vero processo di scrittura così intimo e personale, non sanno proprio un bel niente.
Si ascoltano tutti i consigli del mondo, si leggono tutte le guide che volete, tutte le stronzate tipo le dieci cose che dovete fare per scrivere un romanzo di successo, ma poi si scrive esattamente come si vuole.
Altrimenti a cosa serve essere tutti diversi per poi finire a scrivere le stesse dannate cose nello stesso dannato modo, cazzo?
Ma questo imbecille di Madoc dà lezioni su come si scrive e non è manco uno scrittore, perché ha scritto un romanzo un anno prima che ha avuto grande successo, ma poi più nulla.
Hai scritto una cosa sola e poi più nulla e sei uno scrittore?
Ma in che cazzo di mondo?
Ancora più che nel fumetto, a mio parere, nella serie Neil ha voluto dire proprio questo, con la figura di Madoc: questo non è scrivere, questo non è uno scrittore, SCRIVERE È UN’ALTRA COSA.
Scusate ma quest’argomento mi scatena la furia.
Il blocco che chi scrive prova, almeno una volta nella vita, è qualcosa di orribile e deprimente.
Toglie qualsiasi energia e fa perdere l’entusiasmo.
È una sensazione devastante e drenante e per far comprendere quanto lo sia è stata utilizzata una metafora brutale.
Chi scrive farebbe qualunque cosa per togliersi un blocco.
E quindi vediamo Madoc andare da uno scrittore più anziano e di successo a chiedere consiglio.
Presentandosi porta anche uno strano regalo che l’anziano Erasmus Fry accetta caldamente.
Richard porta ad Erasmus un bezoar, una massa di capelli digeriti estratta dallo stomaco di una fanciulla affetta da tricofagia.
Curioso regalo che già dovrebbe far capire che questi due non stanno bene per niente.
Ho diverse spiegazioni per questo dono portato ad Erasmus, almeno nella serie; la più logica sembra essere quella che Erasmus è una sorta di collezionista di oggetti e materiali che possono essere utilizzati per rituali esoterici.
E pare che il bezoar abbia poteri mistici.
Sta di fatto che Erasmus si sdebita per questo dono e regala a Richard Calliope, la musa della poesia e della scrittura.
La tiene prigioniera in cantina da anni e ne abusa per trarne ispirazione, da lì il suo successo come scrittore.
Ora è vecchio e nessuno lo legge più in ogni caso, quindi di Calliope non se ne fa più nulla.
Richard sul subito è titubante, ma intanto porta la musa a casa e la chiude con un lucchetto in una stanza.
Ho tante considerazioni da fare.
Innanzitutto c’è differenza tra fumetto e serie perché nel fumetto Richard dà a Erasmus il bezoar per aver Calliope in cambio.
Sa già cosa deve fare per utilizzare Calliope, va da Erasmus proprio per quel motivo.
Il Richard della serie invece è stato dipinto più ingenuo, più titubante. Si fa scrupoli.
È qui che dicevo che la serie ci azzecca.
Puoi essere titubante e farti scrupoli quanto vuoi ma, se poi la porti a casa e la rinchiudi, da lì in poi sei una merda malata e patetica.
Non cambia nulla e non hai giustificazioni.
Anzi forse rispetto più il Richard del fumetto che è merda fin dall’inizio e che si giustifica da solo dandosi tutte le scuse del mondo.
Siccome Calliope è una musa non è umana, quindi stuprarla e farle del male non è grave, secondo lui.
Il fatto è che sei umano tu e quello stabilisce tutto.
Non importa la natura di lei, importa la tua natura e tu sei merda.
Il fatto che l’ispirazione di Calliope venga rubata tramite stupro è, lasciatemelo dire, una cazzata da scrittore maschio bella e buona.
Perdonami Neil, ma dovevo proprio dirlo.
Pace, che si deve fare?
L’ho sempre detto che lo stupro è qualcosa che mi ripugna anche più dell’omicidio, bisogna essere proprio forme di vita indegne per pensare che sia qualcosa di accettabile, chiunque sia la creatura che lo subisce.
Quindi non mi trovo d’accordo con la scelta di Neil, in questo caso, perché scusa cos’è, esistono solo scrittori maschi?
Se Calliope fosse tenuta prigioniera da una scrittrice che vuole trarne ispirazione quali sarebbero le metodologie di stupro adottate? Una penetrazione qualsiasi?
Ma che senso ha?
Se il senso è che la musa viene stuprata in quanto costretta ad ispirare senza volerlo, c’erano altre mille modi di metaforizzare quello stupro senza usare quello sessuale.
Sono sicuramente d’accordo che quello sessuale è più d’impatto.
Ma a quel punto, per variare sul tema, avrei fatto un genderswap e avrei cambiato Calliope con un personaggio di sesso maschile.
Una variazione che tra l’altro avrebbe mostrato anche di più come erano pronti questi due uomini di merda a stuprare chiunque pur di trarne la loro ispirazione.
Sempre le donne violentate ha anche rotto le palle, lo ripeto.
Bah…
Ad ogni modo comprendo che l’esigenza di copione era mostrare il peggio di questi due uomini, entrambi sereni nel fare una cosa tanto atroce pur di avere delle idee da buttare giù nero su bianco.
E qual è il vostro talento in questo?
Che gusto c’è ad avere idee in questo modo?
Come puoi essere fiero di te sapendo che quella particolare trama non ti sarebbe mai venuta in mente se non ci fosse stata la musa prigioniera lì a disposizione?
Che squallore.
Richard non è uno scrittore, non ha il blocco dello scrittore.
Richard è incapace di riprodurre il culo smodato avuto al primo libro.
Ed è talmente arrogante che si è preso già i soldi dall’editore per scriverne un altro che doveva consegnare nove mesi fa.
Indebitato ed incapace ci mette poco a decidere che sì, va bene abusare della musa chiusa in camera, così risolverà ogni suo problema.
Calliope non può opporsi perché è vincolata dalla parola: il suo padrone deve liberarla altrimenti non può uscire nemmeno dalla casa dov’è prigioniera.
Quindi perché tenerla rinchiusa in cantina o in una stanza?
Perché i due schifosi che l’hanno avuta finora sanno bene che non stanno facendo qualcosa di umano e quindi se sono rapitori e aguzzini devono esserlo fino in fondo.
La tengono in uno spazio piccolo, la tengono isolata, lontana da chiunque possa vederla.
Calliope dice una cosa molto semplice a Richard quando lui le chiede di ispirarlo.
Lei dice Chiedimelo dopo che mi avrai liberata.
Cosa che ovviamente lui non fa perché sa che, essendo lui una merda, è possibile che lei lo mandi affanculo dopo essere stata liberata.
Lui lo sa molto bene questo.
Mi piace il fatto che lei non ceda di sua spontanea volontà ad ispirare il suo aguzzino, nemmeno nella disperazione.
Una musa non ispira una merda, uno che non lo merita.
L’artista prega le muse, non le imprigiona, non ne abusa, non fa loro del male.
Ma Richard NON È un artista.
Calliope chiama le tre amiche del Sandman, le tre che sono una, quelle che non muovono il culo se non fai loro dei regali.
E sarà perché lei non ha regali da dare, ‘ste tre cretine non la aiutano affatto.
Arrivano, si siedono sul letto, si fanno gli affaracci loro, ma non è che fanno nulla a parte dire a Calliope di chiamare il Sandman, se ha bisogno.
E qui viene il bello.
Il Sandman e Calliope stavano insieme, un tempo, e hanno avuto un figlio Orpheus.
Il padre Morpheus e il figlio Orpheus, quale fantasia.
Orpheus non ha fatto una bella fine.
Adesso non so se la fine che ha fatto nel mondo di Sandman è la stessa che narra la mitologia, ma ad ogni modo è morto e questo non ha fatto bene alla coppia che si è lasciata ed è rimasta in brutti rapporti.
Calliope dice che il Picciono la odia.
Ma, tesoro, quello odia tutti, capirai…
Ad ogni modo anche volendo il Sandman non potrebbe aiutarla perché è imprigionato da Burgess, in quel momento.
E allora perché ‘ste tre cretine l’hanno menzionato?
Solo per infastidire.
Passa il tempo e Richard è sempre più famoso.
Mi disgusta il fatto che in più occasioni lui si professa avvocato delle donne e scrittore femminista e poi è quello con una donna rinchiusa in camera che violenta tutti i giorni.
E chi lo intervista gli crede e lo idealizza per i personaggi femminili forti di cui scrive.
Pare tanto una sorta di critica al mondo di film e telefilm oggigiorno che quando si avvicina all’argomento femminismo e parità dei sessi, e lo fa per tornaconto, diventa patetico e offensivo.
Si vedono lontano un miglio certe forzature, certe frasi dette e certe scene girate apposta.
Così non serve ad un cazzo; è come Richard che si proclama sostenitore del mondo femminile e poi è uno squallido stupratore.
Calliope scopre, o meglio intuisce, che il Sandman si è liberato e, nonostante i loro trascorsi burrascosi, decide di fare un tentativo e chiamarlo.
Basta poco.
Questa cosa è più chiara nel fumetto, ma dovete sapere che basta dire Morpheus ad alta voce perché lui si manifesti.
Non subito, in un tempo stabilito da lui perché ormai si sa che è permaloso come la merda.
È peggio di Bloody Mary e Beetlejuice perché quelli li devi nominare almeno tre volte, col Picciono basta una.
Allora Calliope cosa fa?
Si avventura per casa quando il coglione le lascia la porta aperta, scrive su un foglietto Morpheus e poi, quando Richard la becca, gli lascia prendere il foglietto.
Istintivamente chiunque legge ad alta voce ciò che si trova scritto davanti, questo ha molto senso, e così lui pronuncia il nome Morpheus.
Sarebbe stato più bello Picciono, ma va beh.
Lei sa che i giochi sono fatti.
Coi suoi tempi, a sera fatta, quando si è fatto gli affaracci suoi nel Dreaming, arriva il Picciono!
Tel chi. Vardel chi. Che carino.
Qui mi piace proprio l’interazione tra i due, che invece nel fumetto era piattissima.
Calliope subito si dispiace per il fatto che il Picciono è stato ingabbiato fino a quel momento.
E lui giustamente ribatte “My suffering was nothing compared to yours” (La mia sofferenza è stata niente in confronto alla tua).
VERISSIMO e già il fatto di specificarlo, di farlo presente anche laddove non ce n’è bisogno, tra loro, è importantissimo.
Perfino una creatura come un Endless giudica l’abuso sessuale una porcheria umana di bassa lega e una sofferenza peggiore di cento anni di prigionia.
La cosa che il Picciono può fare per aiutare Calliope è ispirare Richard a liberarla.
Ma il Sandman vuole fare più di quello.
“He must be punished,” dice. (Deve essere punito)
Lei qui gli risponde una cosa con cui non sono d’accordo.
Lei gli chiede se Richard debba essere punito da Dream in quanto si è permesso di toccare lei che un tempo era di Dream.
Ora, lei fa bene a toccare l’argomento, perché troppo spesso i litigi tra maschi riguardo ad una donna, anche quando sono in difesa della stessa, sanno troppo di ’Sta roba è mia e non si tocca.
L’intrattenimento stesso è pieno di storie da Giustiziere di ‘sto cazzo in cui moglie e figlia di lui vengono stuprate e torturate e lui deve andare a vendicarle.
Sempre.
Patetico, che devo dire?
Chiaro che un uomo può sentirsi incazzato, disperato, che succeda qualcosa del genere alla donna che ama o a sua figlia, ma il sentimento che prova deve essere sempre analizzato.
E se c’è anche solo in sottofondo un È stato toccato qualcosa di mio e non lo perdono più di Questa donna ha sofferto e a nessuno dovrebbe succedere una cosa del genere allora c’è qualcosa che non va.
Ahimè, soprattutto nei film il messaggio che passa è sempre donna che ne subisce di ogni e uomo che va a fare l’eroe per vendicarla e salvarne l’onore.
Che sai che cazzo gliene frega a lei.
Il peggio l’ha subito lei.
Non importa quanti pugni ha preso il giustiziere e da quanti colpi di pistola esce magicamente illeso.
Il peggio l’ha subito sempre e solo lei, fidati.
Così Calliope fa bene a puntualizzare, ma non credo in questo caso ci sia quel tipo di sentimento da parte del Sandman.
Credo che il Sandman sia corso in aiuto perché, per la prima volta, ha empatizzato pienamente con un’altra creatura a causa di ciò che era appena successo a lui.
Non è una motivazione grandiosa manco questa, eh?
Non è necessario che qualcosa succeda per forza a te per capire che è terribile e che non dovrebbe succedere a nessuno.
Però con Dream si va a piccoli passi, si è capito, e lui piano piano sta imparando a provare sensazioni più umane.
Conoscere la prigionia l’ha scosso al punto che rispondere a Calliope è stato imperativo.
Quindi il suo “He must be punished” non è perché Richard ha toccato qualcosa che era suo, ma più un’estensione della rabbia provata nei confronti di Burgess padre e figlio.
Ho punito loro, adesso punisco anche ‘sto schifo d’uomo. Tutto lì.
Ma Calliope non vorrebbe.
“What punishment could be enough?” (Quale punizione sarebbe sufficiente?) chiede lei e ne capisco il senso.
Se non c’è punizione sufficiente allora tanto vale non punire affatto, tanto sarebbe tutto troppo poco, perfino la morte.
Concordo col sentimento behind, ma non sono a questo tipo di evoluzione della mia anima.
Trovo che ‘sta merda debba essere punita, sono d’accordo con Dream.
E dovrebbe essere punita con qualcosa di doloroso e duraturo.
“He’s nothing. He’s just a man” (Non è niente, è solo un uomo) dice Calliope.
E sì, ok, se è per quello non è manco un uomo, è una merda, però considera quanto una piccola insignificante merda è riuscita a far male. Pensa.
Dal vostro punto di vista di Endless e Musa chiaramente quello è SOLO un uomo, ma lo sapete bene entrambi a che grado di male può arrivare un uomo soltanto, anzi, un essere umano soltanto.
Uso più il maschile perché Richard è maschio, non perché ci sia la volontà di lasciare le donne fuori dal discorso.
Certo è che in termini di violenza sulle donne gli uomini hanno il primato, ahimè.
Il Sandman si presenta davanti a Richard poco dopo.
Qui riporto le parole spontanee di Lara mentre guardavamo: “Vai Picciono, uccidilo!”
Perché è così, ti viene da dirlo, è quello che vorresti succedesse a Richard.
Piccolo momento racconto.
Quando uscì Kill Bill andai a vederlo al cinema con un amico.
Alla scena in cui si scopre che la Sposa, in coma, era stata più volte violentata da Buck, e lui fa quella battuta sul fatto che lei va lubrificata perché a volte è secca, il mio amico scoppia a ridere.
Forse aveva riso tutto il cinema, ma io ho sentito chiaramente solo lui.
E se all’inizio su quell’amico avevo fatto un pensierino romantico, quella sua uscita me l’ha fatto scadere rapidamente come il latte.
C’è poco da fare e, ancora, la mia non è esagerazione.
È il continuo pensare che ridere di certe cose non sia esagerazione che ci fa perdere il senso di gravità delle cose e la capacità di empatizzare con chi le subisce.
Forse perfino Tarantino non ha messo lì quella battuta per suscitare ilarità.
Ecco, preferisco che un uomo che fa cose del genere venga visto anche dagli uomini stessi come qualcuno che deve pagare salato per quello che ha fatto.
Ma la risata spontanea del mio amico, ancora oggi, mi fa pensare che forse non ci sia proprio quel grado di empatia da parte di un uomo nei confronti di una donna stuprata.
Il Sandman intimidisce la merda davanti a lui con poche parole, perché Richard è un vigliacco e basta poco per farlo piagnucolare.
Si giustifica dicendo che aveva debiti e che aveva bisogno di idee.
Dream, furioso, gli dice che Calliope è stata tenuta prigioniera, abusata, umiliata e lui si lamenta di aver bisogno di idee?
Se è di idee che hai bisogno, te ne darò in abbondanza, minaccia il Sandman.
Che nel frattempo si è guadagnato altri due nomi: Oneiros e The Shaper of Forms.
Non so a che quota siamo, ma forse ne ha già più di Aragorn.
All’ennesima lezione di scrittura creativa di ‘sto cazzo tenuta da sua signoria la merda si scatena l’apoteosi.
Il Picciono è lì e Richard comincia a sciorinare tutte le idee che gli vengono su nuovi racconti da scrivere.
Capirai, quello è il Re dei Sogni, sai quante idee può instillare anche solo con l’imposizione delle mani?
E sì, concordo che avere tante idee e non poterle scrivere tutte per bene è orribile quanto non averne nessuna.
Richard comincia a scrivere sui muri col sangue, consumandosi le dita.
Che io dico, ma cosa c’è una penuria di penne e pennarelli in giro, cretino?
Quanto sei drama queen, oltre che merda.
E anche qui, la merda viene subito convinta sotto minaccia, infatti due minuti dopo già vuole liberare Calliope.
Davvero un personaggio che più schifoso non si poteva fare.
Chiede a qualcuno di andare a liberare la donna che sta chiusa in casa sua, ma in realtà non serve perché Calliope è già libera non appena lui dice che lo è.
Il legame è spezzato.
Le parole che Calliope dice subito dopo aver riguadagnato la libertà sono riportabili ad oggi.
Hanno un senso profondo che apprezzo tantissimo e molto più importante di tante cazzate che si fanno per guadagnarsi il titolo di opera sul Girl Power o altre cagate del genere
(per fare un esempio su tutti una roba inutile come Wonder Woman).
Calliope dice
Ora che sono libera devo assicurarmi che questa cosa non accada più a nessun altro, quindi devo cambiare le leggi che al tempo sono state fatte e in cui io e le mie sorelle non abbiamo avuto voce in capitolo.
Cazzo, la potenza di queste parole è incredibile.
E come suona storia recente “Leggi sulle donne in cui le donne non hanno voce in capitolo.” Quale novità.
E secondo me è anche un riferimento a ciò che questa serie ha fatto, tra l’altro.
Ha ritrascritto interi pezzi che non andavano bene neanche all’epoca, ma erano accettati da chi aveva voce in capitolo.
Beh, oggi non vanno bene e non sono neanche più accettabili e vanno cambiati.
Le cose si devono cambiare, non si tengono così perché è cultura, cazzo.
E la gente può cambiare, non rimane piccola e gretta con la scusa Siamo stati cresciuti così, è cultura.
Perché altrimenti la MIA cultura mi dice di mandarti affanculo, tu e le tue idee retrograde di merda.
Il Sandman dice che deve fare lo stesso nel suo regno: cambiare le regole.
Eh, speriamo. Speriamo che poi rifai anche il Corinthian e stavolta gliele spieghi prima le regole, eh?
In finale lei perdona Richard e chiede al Sandman di liberarlo.
In realtà anche una volta liberato la sua situazione non migliora molto perché gli rimane una zucca vuota vuota peggio di quella di Harry Potter.
Calliope chiede a Dream se vuole provare, con lei, ad affrontare il discorso del figlio che hanno perso, ma Dream dice che ancora non è pronto.
Nel fumetto lui è categorico e dice NO, senza questioni, mentre qui è aperto alla possibilità, in futuro.
Lo trovo più in linea con il cambiamento che sta facendo il personaggio.
Prima di andarsene lei si avvicina al Sandman con la fronte e gliela appoggia al viso; un gesto intimo, dolcissimo e toccante più di qualsiasi altro.
Un bacio avrebbe vomitato su tutta la scena, l’avrebbe massacrata, mentre questo gesto tra loro fa capire che tipo di rapporto c’è stato senza dover usare niente di più.
Un’ultima considerazione sul perdono che, come detto, non è per me.
È qualcosa che le storie spesso si sentono di dover aggiungere per fare di un protagonista un protagonista migliore, superiore.
A volte è forzatura dettata da un tipo di cultura in cui si è cresciuti e che insegna che perdonare significa stare meglio, evolversi e capire tutto della vita.
Perfetto per chi davvero ce la fa, per chi davvero quando dice Ti perdono lo sente con tutto il suo essere.
Buon per te.
Ma un personaggio che mantiene vivo il suo risentimento e il suo astio per qualcuno che gli ha fatto del male, tra l’altro del male serio, NON È un personaggio sbagliato, inferiore, brutto e ingiusto.
No, perdonare NON È sinonimo di elevazione spirituale.
Anzi spesso, per quanto mi riguarda, sentire che un personaggio ha perdonato mi fa avere due reazioni.
Una è cretino e l’altra è non ti credo e questo è sempre perché la mia reazione avversa è direttamente proporzionale al fastidio che mi dà sentire sempre le stesse cose che non mi rappresentano.
A volte vorrei un personaggio che come me non perdona, ti vuole punire, e che nel provare queste sensazioni non si sente né sbagliato né ingiusto né indegno.
Come Beatrix Kiddo, tanto per tornare su Kill Bill.
Sto parlando ovviamente di situazioni estreme in cui il male fatto non ha davvero limiti e per quanto mi riguarda quel male lo trovo solo nella violenza fisica, nell’invasione brutale dello spazio e della libertà di un’altra persona (o animale).
Non sto certo parlando di cazzate come il tradimento o la delusione sentimentale. Per quelli c’è l’indifferenza.
Beh, che dire?
L’avventura in quel di The Sandman è momentaneamente sospesa, fino a prossima stagione.
Spero di aver detto tutto, ma quella è sempre un’utopia.
Grazie a tutti e alla prossima settimana con Interview with the Vampire!
Scrivo da quando ho preso in mano una penna per la prima volta. All’epoca mi limitavo a ricopiare le lettere che vedevo, poi col tempo ho imparato a metterle insieme per comporre parole e da lì in avanti è stata tutta una discesa nel pozzo senza fondo della mia immaginazione e della mia logorrea.
Qui ne troverete svariati esempi.
Amo l’intrattenimento ma sostengo a gran voce i numerosi, necessari, abissali cambiamenti che deve fare per diventare un intrattenimento giusto per tutti.
Serie tv di cui potrei parlare per i secoli a venire: Hannibal, Our Flag Means Death, The Sandman…
Film della mia vita: Predestination, Big Fish, Donnie Darko, Men & Chicken…
I MIEI Videogiochi: Death Stranding, The Last of Us Part II, Little Nightmares.