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The Sandman – 03 Dream a little Dream of me – approfondimento comic e serie

The Sandman – 03 Dream a little Dream of me  – approfondimento comic e serie

Nella puntata di The Sandman della scorsa settimana eravamo rimasti al nostro Picciono che deve recuperare tutti i suoi aggeggini per svolgere le sue mansioni.

Per il nostro Dream/Sandman la cosa più chiara che hanno detto le Tre che sono Una riguarda Johanna Constantine e la sabbietta, così lui decide di andare sulla terra per cercare lei.

Sì, la chiamo sabbietta perché mi fa ridere il parallelismo con la sabbietta del gatto, che poi è una delle forme che assume Dream, quindi ci sta.

Tale Johanna, come vi dicevo, è un personaggio originale ed esiste nell’universo Sandman; nella serie prende però il posto che ha John e diventa protagonista dell’avventura per recuperare il sacchettino di sabbia di Morpheus.

Johanna si occupa di esorcismi e non fa una bella vita. Apparentemente in quel mondo quando non si sa che cazzo fare si evocano demoni e tra quello e le possessioni vere e proprie Johanna ha sempre da fare. Mettiamoci poi che arriva il Picciono a disturbare

Una sera Johanna viene avvisata da Hettie dell’arrivo di Dream. Hettie è una signora di duecentottant’anni che ne sa un bel po’ e che dice che arriverà l’Oneiromancer (altro nome di Dream che già ne ha pochi).

Johanna non fa in tempo a ridere della cosa che si trova il Picciono davanti.

Che poi questa cosa è la stessa sia nella serie che nel fumetto. Sia John che Johanna ridono di Hettie e la trattano come una pazza imbecille.

Cretini.

Lo sapete di aver avuto tra le mani la sabbia, lo sapete che non è roba di questa terra… E dovete sapere che il Picciono verrà a riprendersela prima o poi. Cazzo ridete?

E infatti il Picciono si presenta immediatamente reclamando ciò che è suo.

Ma Johanna non ha tempo, deve andare a fare l’esorcismo del demone più idiota della storia, un demone che si ripete da solo le parole latine per esorcizzarsi.

Eh va beh, qui non sta bene nessuno.

Il demone Agilieth esce dal corpo che sta possedendo e come prima cosa saluta Dream, anche se dice che ha fatto fatica a riconoscerlo senza il suo elmetto.

Qui mi sorge spontanea una considerazione sull’elmetto di Morpheus, sulla cui funzione non ho ancora le idee ben chiare.

Credo che sia una sorta di divisa per viaggiare da un mondo all’altro. Quando Dream si ritrova tra i demoni assume quell’aspetto per integrarsi.

Il suo è un integrarsi costante, per quanto riguarda il suo aspetto. Può assumere le sembianze di chiunque, come abbiamo visto anche quelle di un gatto, e lo fa essenzialmente perché può e perché è comodo.

Potrebbe essere una donna o un uomo di qualsiasi età o razza, se ha scelto di tenere l’aspetto Tom Sturridge è per comodità per chi già lo riconosce così. E, questo l’aggiungo io come opinione personale, perché butta via Tom Sturridge

Infatti il demone lo conosceva più con l’elmetto, che dev’essere il mezzo con cui Dream si integra nel mondo dei demoni e anche il mezzo con cui assume l’aspetto di signore degli incubi, oltre che dei sogni.

Insomma, se sei anche il signore degli incubi un certo timore lo devi incutere.

Chiusa parentesi.

Il demone sa dove sta l’altro aggeggino di Morpheus e potrebbe dirglielo. Ma Johanna prosegue con l’esorcismo.

Dream vuole fermarla e urla, “Constantine, I command you!” ma nessuno lo ascolta mai.

E il demone, che ci tiene altrettanto a fermarla, per ovvi motivi, aggiunge, “Dream of the Endless commands you!” ma non viene cagato manco lui e Johanna finisce l’esorcismo lasciando il Picciono lì come un picciono spennacchiato.

Fuori dalla chiesa c’è uno scambio spassoso tra i due. Gli attori sono bravissimi e per l’effetto comico si parlano sopra l’uno con l’altro.

Viene fuori una scenetta divertente con Johanna che parla decisa e veloce, mentre Dream pacato e brillante come un defunto risponde a monosillabi.

Johanna: “Does this approach generally work for you? You just turn up and order people about?(Questo approccio funziona per te, di solito, appari e dici alla gente cosa fare?)

Dream: “Yes.

Johanna: “All right. I’ll help you find your sand.(Va bene, ti aiuterò a trovare la tua sabbietta)

Dream: “Good.(Bene)

Johanna: “First thing tomorrow.(Per prima cosa domani)

Dream: “No…

Io ammetto di essere un’anima semplice, ma queste scenette mi fanno impazzire.

Anche perché abbiamo appena visto che il signore dei Sogni e degli Incubi fa molta fatica a farsi ascoltare. “I command you!” e non se lo caga nessuno ed io rido tantissimo.

C’è una motivazione seria dietro all’ilarità.

Si sente proprio che il tutto è fatto per dare al personaggio più spessore.

Dream SA perfettamente quando può fare la voce grossa e imporre il suo volere e quando invece lasciar perdere e far fare agli altri a modo loro.

Qui non c’è bisogno di fare pressioni su Johanna.

Morpheus non ha alcun bisogno di rendersi sgradevole e urlare ordini che poi verranno eseguiti con astio e fastidio. La lascia riposare e poi con calma si mettono a cercare la sabbia.

Se fosse stata una questione da risolvere in modo imminente avrebbe chiesto, non avrebbe imposto, come fatto con Gregory.

Sembra che la prigionia abbia già insegnato a Dream cose nuove su come interagire con gli altri. E non intendo la prigionia in sé, quella non insegna un cazzo, ma il fatto di essere stato a rimuginare per cent’anni su se stesso e sul suo scopo; quello dev’essere stato illuminante.

Scopriamo che perfino il Picciono Matthew ha seguito Dream senza avere il suo permesso. Eh, vedete che nessuno fa ciò che Morpheus commands.

Matthew tra l’altro ci dice una cosa interessante: che era un umano, che è morto un paio d’ore prima nel sonno e che ora si ritrova picciono. E che non era una bella persona.

Infastidito e già geloso come un picciono, Matthew dice,

We can’t all be Jessamy, who was apparently perfect in every way.(Non possiamo essere tutti Jessamy che apparentemente era perfetta sotto ogni aspetto) facendo presupporre che una volta trasformato in raven l’essere umano in questione prende il suo compito molto seriamente e lo vuole svolgere.

Da lì l’astio verso Jessamy e il rapporto che legava lei e Dream, lo stesso che Matthew vorrebbe poter avere col suo padrone.

È un mondo in cui lo scopo che hai nella vita è la cosa più importante da perseguire. Un mondo stupendo.

Mi chiedo però per quale principio certe brutte persone che muoiono diventino raven e soprattutto che cazzo di principio sia. Essere un raven è bellissimo e le brutte persone non se lo meriterebbero.

Credo sia una sorta di espiazione delle colpe. Diventi picciono per aiutare un Endless a svolgere il suo compito; ma non sei immortale, come abbiamo visto con Jessamy, quindi il lavoro è pericoloso e difficile. Ergo, anche una punizione.

Ma le modalità dietro a questo passaggio non le conosco.

Inutile dire che tutte queste cose poco chiare su come funziona il mondo degli Endless per me sono gioia pura. Io non ho bisogno che mi vengano dette certe cose, ci speculo su e mi ci arrovello con piacere.

Se poi qualcosa mi viene spiegato o confermato tanto meglio, altrimenti mi tengo le mie speculazioni.

Non funziona con tutto, nell’intrattenimento, ma funziona con The Sandman senza problemi. Perché le spiegazioni dietro a certe situazioni possono essere molteplici.

Johanna, che nel frattempo si è data, ha un incubo mentre dorme e così Dream la ritrova subito.

Un successivo scambio tra loro è interessante perché Johanna ricorda un certo Roderick Burgess col soprannome di Daemon King, perché si vociferava che questo tizio avesse un demone rinchiuso nel sotterraneo.

Johanna fa subito due più due e capisce che Burgess aveva Dream nascosto lì sotto e non un demone.

Questo mi fa pensare che la voce che ci fosse qualcuno rinchiuso da Burgess ha girato un sacco in quei cent’anni, e che i fratelli e le sorelle di Dream sapevano eccome che c’era qualcosa che non andava nel regno dei sogni e che il fratello doveva essere nei guai.

Still, nessuno l’ha aiutato. Dream aveva ragione sul menefreghismo dei suoi parenti.

Io posso spiegarmi la cosa sia col menefreghismo, sia col fatto che cent’anni per quelle creature sono nulla.

Probabile che qualcuno di loro abbia detto “Oh, il Picciono è nei guai andiamo a salvarlo?” e un altro avrà risposto “Sì, domani ci pensiamo” e sono passati cent’anni così, come nulla.

Cent’anni li ha sentiti tutti Dream, perché era prigioniero, e gli umani perché è una vita intera, ma Death, Desire, Destiny… Che cosa possono essere cent’anni per loro? Un battito di ciglia.

Per il principio della serendipità, Johanna intuisce che la sabbia ce l’ha la sua ex compagna Rachel.

Beh, nel fumetto pare chiaro che è Rachel ad avere la sabbia perché Constantine è stato derubato e lasciato da lei, che era una tossica e si è presa il possibile prima di mollarlo lì come uno stronzo.

Come in altre occasioni dimostrato, la serie mantiene la bellezza del fumetto, ma corregge quelle che erano le fastidiose imperfezioni e quindi qui è Johanna che ha lasciato Rachel, tra l’altro in malo modo e senza dirle una parola. E Rachel non ha problemi con la droga, è solo un’amante ferita.

Uno qui si chiede, “Johanna, che cazzo di problemi hai che non ti è venuto in mente prima di aver lasciato la sabbietta da Rachel e hai dovuto aspettare di vedere una sua foto per ricordarti?

Eh va beh, che si deve fare? Johanna ha lo stesso problema dell’altro Constantine: troppe cose a cui pensare.

Lei e il Picciono si recano da Rachel e le scene a seguire sono struggenti e bellissime allo stesso tempo.

Rachel non è una tossicodipendente, nella serie, eppure la dipendenza che ha sviluppato nei confronti della sabbia è identica a quella per una droga.

Rachel la usa per sognare e sognare probabilmente di Johanna, magari anche di altro, ma la usa troppo, ne abusa e la sua salute ne risente al limite del sopportabile.

Dream lo dice, “La sabbia non deve essere usata dagli umani le strappa il sacchettino dalle mani e fa per andarsene.

Al che Johanna lo riprende con una frase bella pesante. Gli dice che ci tiene tanto a salvare gli umani, riprendendo a svolgere il suo compito, ma che adesso c’è un’umana che ha bisogno proprio lì di fronte a lui e lui non fa niente…

What is the point of you?(Che senso hai?) gli chiede.

E il Picciono ci rimane di merda.

Perché questa è una cosa che non solo si chiede lui stesso da tempo, ma a cui lui pensava di avere già risposto nel corso della sua lunga esistenza. E invece no, non ha risposto manco per un cazzo, ancora ha molto da scoprire.

Così aiuta Rachel dandole essenzialmente una overdose di sabbietta. Le fa fare un ultimo meraviglioso sogno con cui chiude la sua vita.

Non penso ci sia modo migliore per andarsene, quindi Dream qui ha fatto una cosa meravigliosa e non era tenuto a farla. E promette di aiutare anche Constantine coi suoi incubi, sul finale.

Perché sì, il Picciono vuole recuperare tutti i suoi poteri, ma non credo sia per ciò che dice Johanna. Non è perché vuole essere potente, è perché rivuole il suo scopo nella vita.

In tutto ciò c’è anche un update su John e Ethel.

Ethel è dal figlio in ospedale per dirgli che ha bisogno di sapere dove il figlio ha messo il rubino. Perché lei se la fa sotto e vuole restituirlo a Dream, insomma, ha capito che c’è poco da scherzare col Picciono.

Ma John non ha alcuna intenzione di rivelare dov’è il rubino che adesso lui considera suo; l’ha rubato alla madre (‘sta famiglia ha il furto nell’albero genealogico) e l’ha modificato perché ora risponda solo a lui, poi ci ha ucciso un po’ di persone finché non l’hanno fermato e ingabbiato.

John è OSSESSIONATO dalla verità. Odia chi dice bugie, come sua madre ha sempre fatto con lui, e questa sua particolarità verrà fuori più avanti in un episodio fantastico.

Sta di fatto che ‘sto rubino se lo vuole tenere e non dice nulla su dove si trova.

Tra l’altro bello l’uso che ne facevano prima. In pratica il rubino esaudisce i desideri e quindi Ethel lo tirava fuori al compleanno del figlio, gli faceva spegnere le candeline, e qualunque cosa lui chiedeva come desiderio si esaudiva.

Mamma mia che rischio, con un ragazzino, fare ‘sto lavoro di esaudire un desiderio a caso.

Infatti John non è che stia bene bene, no? Si sarà capito. La sua idea è di andare a riprendersi il rubino e chiedere di avere un mondo senza il Sandman.

Ethel allora rinuncia ad infilare sale nella zucca di suo figlio, che pure ha la sua stessa età visto che lui è invecchiato e lei no, si leva il talismano protettore e lo dà a John come ultimo gesto di amore materno.

Lei muore di vecchiaia nel giro di qualche secondo, che poi è strano perché aveva solo centosedici anni, e lui scappa dall’ospedale facendo una strage, perché con il talismano a proteggerlo nessuno può neanche pensare di fargli del male che viene subito annientato.

E come John va per strada chi incontra?

Il Corinthian! Tutto felice perché adesso ha una speranza in più di liberarsi di Morpheus.

Un paio di doverose considerazioni su comic e serie.

Ad esempio quest’ultima parte non c’è nel comic, la storia di Ethel e John in questo episodio è ancora in sospeso. Poi la storia di Rachel ha subìto dei cambiamenti e, come detto, c’è Johanna al posto di John.

Perché queste cose dovrebbero dare fastidio agli appassionati del fumetto?

Non comprendo.

Sto cercando di comprendere, almeno quelli che fanno critiche serie, perché gli altri che frignano su stronzate non li prendo neanche in considerazione e mi chiedo semplicemente che cazzo di fumetto abbiano letto e cosa abbiano capito.

Ma per gli altri, anche se non li capisco lo stesso, mi chiedo: qual è il problema?

Il senso è lo stesso, la potenza delle parole viene sostituita da quella delle immagini, di diverso impatto ma sempre forti. Perché tanto rumore per nulla?

Il fumetto è poetico ed è profondo, su questo non discuterò mai anche perché per trasporto personale io amo più le parole delle immagini, si sarà capito.

Ovvio che quando leggi certe frasi come

It is never only a dream.(Non è mai SOLO un sogno)

hanno una forza diversa di quando le senti solo pronunciare.

Ho rivisto la puntata due volte e non ricordo bene dove Dream dice queste parole, eppure ricordo perfettamente quando le dice nel fumetto.

È normale, è logico, è la potenza del linguaggio scritto, esiste apposta.

Ma dire che The Sandman serie non tocca al meglio certi argomenti è davvero non renderle giustizia.

In più la serie riesce in una cosa che riesce perfettamente al fumetto, e non era cosa facile.

Spesso Morpheus è di contorno, spesso sono le storie degli altri che contano e lui compare solo marginalmente.

Quella è una cosa eccezionale che pochissime opere d’intrattenimento riescono a fare. Quando si ha un protagonista si tende ad utilizzarlo ovunque, sempre, e a far diventare anche le storie degli altri le SUE storie; tutto gira attorno a lui.

In The Sandman no.

Tutti sono importanti, di tutti vuoi sapere il più possibile e quando ti viene raccontata una storia non viene raccontata in funzione del protagonista.

E questo è scrivere BENE. Punto.

Non è l’unico modo di scrivere, ne esistono altri, altri stili funzionano, ma per me questo è scrivere BENE.

E la puntata finisce con Matthew che esclama “Fuck it! Let’s go to hell.(Fanculo, andiamo all’inferno) e quindi sappiamo già cosa ci aspetta nel prossimo episodio.

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Scrivo da quando ho preso in mano una penna per la prima volta. All’epoca mi limitavo a ricopiare le lettere che vedevo, poi col tempo ho imparato a metterle insieme per comporre parole e da lì in avanti è stata tutta una discesa nel pozzo senza fondo della mia immaginazione e della mia logorrea.
Qui ne troverete svariati esempi.
Amo l’intrattenimento ma sostengo a gran voce i numerosi, necessari, abissali cambiamenti che deve fare per diventare un intrattenimento giusto per tutti.
Serie tv di cui potrei parlare per i secoli a venire: Hannibal, Our Flag Means Death, The Sandman…
Film della mia vita: Predestination, Big Fish, Donnie Darko, Men & Chicken…
I MIEI Videogiochi: Death Stranding, The Last of Us Part II, Little Nightmares.

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