La seconda puntata di One Piece la serie, su Netflix, si concentra sullo scontro con Bagy il clown e ci racconta un po’ di più del passato di Rufy.
La parola a Len:
Stiamo proseguendo la storia passando ora al secondo e parte del terzo volumetti originali del manga, ma ci discostiamo parecchio in quanto a vicende e dialoghi.
Nel manga era a questo punto che Rufy e Zoro incontravano Nami, per una serie di eventi legati anche alla ciurma di Bagy.
Mentre qui nella serie i nostri tre protagonisti vengono inseguiti e catturati proprio da Bagy stesso che vuole impossessarsi della mappa della Rotta Maggiore.
Le avventure rocambolesche del manga da qui in poi sono state completamente sostituite con qualcosa più a tema.
Tutto il pezzo circense secondo me non stona affatto, inquadra Bagy e la sua ciurma e li presenta benissimo.
Soprattutto il particolare del pubblico costretto ad assistere allo spettacolo e a ridere e applaudire a forza è molto in stile Bagy.
Forse ho trovato il clown troppo serioso, se devo trovargli un difetto.
Bagy è stupidissimo quanto Rufy, se non di più, e qui nella serie la cosa passa decisamente in secondo piano.
Siccome è un personaggio chiave della storia, nel manga ritorna spesso e volentieri, non è detto che se la serie prosegue non faccia in tempo a diventare più se stesso mano a mano che si va avanti.
Di base Bagy è spietato quanto ridicolo, può radere al suolo una città senza battere ciglio e poi piantare giù un vero e proprio capriccio se qualcuno osa solo pronunciare la parola “naso”, parte del suo corpo che lo rende molto suscettibile.
È sciocco, infantile.
Lui non è vestito da clown, È un clown e questo si riflette in tutto ciò che fa.
La sua idiozia si perde un po’ nella serie, dove invece pare psicanalizzare Rufy e dargli perfino consigli di vita.
Ci sono due grandi scontri in questa puntata: uno è quello tra Rufy e Bagy e l’altro è quello nel passato tra la ciurma di Shanks e i pirati masnadieri di Higuma.
Purtroppo il secondo non è riuscito benissimo, anche se vanno applausi doverosi a Yasop.
E a Lucky Lou che nella serie usa perfino la sua coscia di pollo come arma impropria.
Ottime invece le due battaglie tra Rufy e Bagy, rese anche più credibili grazie al gioco di luci soffuse del tendone del circo che crea quel vedo non vedo che copre le magagne di effetti speciali non perfetti.
Ma non è neanche questo il caso perché gli effetti sono buoni.
Mi piace molto com’è stata resa l’abilità di Bagy di staccare ogni singola parte del suo corpo e utilizzarla come crede, sebbene alcune cose fatte non fossero proprio parte del suo potere, tipo il pugno di Rufy che stacca un cilindro nel bel mezzo del corpo di Bagy.
E ancora meglio com’è stato reso il mostro marino che si porta via il braccio di Shanks. Davvero bellissima scena, fra l’altro identica a quella del manga.
Altro particolare apprezzatissimo è il cambio d’abito dei protagonisti che comunque sempre rimanda agli abiti usati nel manga.
Molto realistico e piacevole alla vista, anche perché identificare un personaggio con una divisa non è bello. Il personaggio deve essere riconoscibile qualunque cosa abbia indosso.
Nel manga Rufy non vuole Nami perché è una ladra, poi cambia idea e la vuole perché è una navigatrice. A quel punto è lei che non vuole più collaborare con Rufy perché è un pirata…
Qui nella serie il doppio gioco di Nami è reso da lei che cerca di fuggire distraendo Bagy. Insomma, un po’ poco. Nami fa di peggio nel manga, perché ha cose importanti da fare, ha questioni da risolvere e non guarda in faccia nessuno.
Infatti nel manga è Nami a consegnare Rufy a Bagy e i due si scontreranno poi in modo del tutto diverso dalla serie.
Ma ripeto che i cambiamenti non mi hanno disturbato e non li trovo così lontani dall’originale.
Sono felice di vedere Kobi e Hermeppo già schierati insieme come cadetti della Marina.
Una particolarità del fumetto di One Piece è la sua coralità e la capacità di Oda di farti capire perfettamente cosa sta succedendo ad una miriade di altri personaggi pur continuando a parlare della storia principale dei protagonisti.
Kobi e Hermeppo sono proprio un esempio di questa particolarità.
In brevissimi sketch qui e lì sparsi nel manga li vediamo proseguire le loro avventure senza che queste siano troppo invasive e senza togliere spazio alla storia principale.
Nella serie il fatto di vedere ogni tanto come crescono e come si evolvono non dà affatto fastidio, anche perché mi piacciono moltissimo i due attori scelti per interpretarli e sono curiosǝ di assistere all’evoluzione del loro rapporto.
Altra situazione ricorrente nel manga è che la ciurma si divida e combatta un nemico ciascuno, sempre per questa sua coralità e capacità di raccontare più storie contemporaneamente, non solo quella di Rufy.
Rufy non fa tutto da solo, la sua ciurma è fondamentale.
Così ci sta che per rendere anche questo, nella serie, si siano create dinamiche parallele come quella tra Kabaji e Zoro.
Nel fumetto non c’era nulla che legava i due, semplicemente si scontravano perché ognuno si scontrava con un nemico diverso.
Mentre il background che è stato dato nella serie, con Zoro che ha ucciso il fratello di Kabaji in passato, rende la questione più personale e più gravosa.
Non disturba nemmeno questa variazione perché Zoro era un cacciatore di pirati, uno bravo, uno che ne ha uccisi tanti prima di incontrare Rufy.
E questo aspetto nel manga non è quasi mai sottolineato. Nella serie vedere Zoro portarsi dietro metà corpo di un pirata in una sacca rende benissimo l’idea.
Fa capire quanto questa storia vada dal ridicolo al gore nel giro di qualche vignetta.
Il manga non può spingersi oltre un certo punto, anche considerando lo stile di disegno di Oda che non si presta al gore, ma la serie invece può osare. Io apprezzo.
Anche questa seconda puntata è assolutamente approvata. Si entra nel vivo delle avventure ed io non vedo l’ora di sapere come sarà reso Sanji, uno dei miei preferiti da sempre.
La parola a Dev:
Dovevamo arrivare all’incontro con Buggy (o Bagy che dir si voglia), personaggio che era già stato fatto vedere un po’ nello scorso episodio, e dunque eccoci qui.
Ma a me sinceramente, più che Buggy m’è parso di vedere Joker. Attenzione, non Joker che si vedrà più in la’ nel manga, ma proprio quello della DC Comics.
Perché, dico perché, ”Jokerizzare” Buggy? Perché?
Possibile che ogni clown antagonista deve avere questo stereotipo di caratterizzazione?
Joker è una cosa, Buggy è un’altra…più stupida, come già scritto da Len.
Buggy è veramente un idiota, e questa sua idiozia raramente l’ho vista in questo secondo episodio. È più presente la psicopatia che potrebbe avere il Joker, in questo Buggy.
Ora voi mi direte: ”Ma come nello scorso commento non volevi il manga trasposto uguale e avresti accettato qualcosa di nuovo, e adesso non accetti questo Buggy”… certo, e infatti molte cose sono cambiate o semplificate, anche in questo episodio, ma non puoi cambiare così eccessivamente una delle prime nemesi di Rufy.
Buggy non è un personaggio minore o secondario, e chi legge il manga sa che ruolo assumerà più avanti. Può darsi che se lo rivedremo più avanti, se ci sarà una seconda stagione, potrebbero farlo più simile alla sua controparte cartacea… ma per adesso, per me, questo non è Buggy.
Che poi per chi non conosce One Piece, come antagonista potrebbe pure starci in questa serie.
Solo che è stato snaturato troppo.
Il fatto è che io seguo questa serie in italiano e neanche il doppiaggio mi ha dato good vibes visto che per me la voce che gli hanno dato è troppo giovanile, e Buggy dovrebbe avere quasi 40 anni (o forse sono abituato alla voce giapponese e italiana dell’anime e mi sembra strana, non lo so).
Dovrei rivederlo in originale per giudicare bene anche la prova attoriale di Jeff Ward.
Per il resto, il combattimento tra il clown e Cappello di Paglia non mi è sembrato malaccio, così come la CGI per mettere in scena il frutto Puzzle Puzzle…più che altro è stata una lotta sbrigativa.
Nel flashback di Rufy con Shanks, tutto più o meno è rimasto fedele, mi è piaciuto che hanno accennato la straordinaria capacità da cecchino di Yasop durante lo scontro con Higuma e i suoi uomini, però poca roba anche questo combattimento… non che mi aspettassi chissà che qui, sia ben chiaro.
Però quando Shanks usa l’Haki del Re contro il Padrone della Scogliera (il mostro gigantesco che gli strappa il braccio ndr), anche qui non è che mi sia piaciuta molto la scena.
Gli fanno rimpicciolire la pupilla, il che durante la visione mi ha fatto esclamare ”ma che è, lo Sharingan?”, per citare in maniera esagerata Naruto, perché per far capire che stesse utilizzando l’Haki hanno usato questo espediente, che non si vede né nel manga né nell’anime. Però vabbè, altro cambiamento che ci può stare in fin dei conti.
Infine mi è piaciuto anche il fatto che Garp veda un qualcosa in Koby, e che ne rimanga subito colpito.
La puntata di per sè è gradevole, ma ammetto che ho preferito di più il primo episodio, Buggy purtroppo ha influito. Spero che non cambino troppo altri personaggi più avanti, ma mi sa che dovrò abituarmici.
La parola a Lara:
Continuo ad essere entusiasta anche di questo secondo episodio di One Piece.
L’episodio si focalizza per lo più sul passato di Luffy e Shanks.
Ma il cattivo che mi aspettavo appunto di vedere in questo secondo episodio è arrivato! Però aspettate un attimo andiamo per ordine, il mio!
Allora il passato di Luffy e il rapporto con Shanks è stata la parte sicuramente più bella di tutto l’episodio. Almeno per me.
Il legame che li univa e probabilmente ancora li unisce mi è arrivato indissolubile, indiscutibile, qualcosa che va al di là delle distanze dell’età e di tutto.
Il cappello di paglia che porta Luffy infatti, è il simbolo del legame profondo tra lui e Shanks e quando si danneggia si vede l’infinita tristezza di Luffy.
Nami però ha capito che quel cappello è importante per lui e si adopera per ripararlo.
Ma c’è già un bel legame anche tra i protagonisti di questa bella serie che secondo me si rafforzerà episodio dopo episodio.
Ho rivisto anche il timido Koby ma per quel che ho visto in questo secondo episodio per ora preferisco non dire niente, voglio vedere cosa succede nei prossimi.
Invece parlando della parte dark di questo secondo appuntamento a me è piaciuta incredibilmente! Bello vedere Luffy e Bagy il clown ai ferri corti, la ciurma appena nata catturata dal Joker che tantissimo mi ricorda quello di Batman!
Addirittura i dialoghi molto simili al film della storia di come Arthur Fleck (Joaquin Phoenix), attore comico fallito ed ignorato dalla società diventa il Joker di Batman.
Inoltre ho visto Luffy alle prese con il suo punto debole, l’acqua! Incredibili quelle scene veramente belle e anche emozionanti!
Che altro dirvi? Che non vedo l’ora di guardare con Len e Dev il terzo episodio!