Analizziamo ora il secondo episodio della serie The Sandman. Ce la farà il nostro amato Picciono a ricostruire il suo regno?
Ci eravamo lasciati la settimana scorsa con Dream, o Sandman, o Morpheus che dir si voglia esterrefatto di fronte al crollo del suo Regno.
Le creature di Dream si sono date durante la sua assenza. Eh certo, costava troppa fatica aspettare cent’anni.
Ma, dico io, non è che avete il tempo che scade, non invecchiate, siete sogni ed incubi, volete prestare attenzione a ciò che vi ha detto il vostro creatore e comportarvi bene?
No, macché.
Insieme al Corinthian, che già faceva i cazzi suoi pure prima, anche molti altri si sono detti “Il Picciono è antipatico, è permaloso come la merda, non si fa mai una risata, ma chi ce lo fa fare di restare qui?”
E perciò chi si è messo a vivere con gli umani, chi è tornato nel mondo dei sogni, chi è scomparso… Alcuni (pochi) sono andati alla ricerca del loro creatore, ma senza alcuna fortuna…
E il Picciono adesso non solo vuole ricostruire il suo mondo, vuole anche andare a riprendere tutti i miscredenti infami traditori che non hanno avuto fiducia in lui e non hanno atteso il suo ritorno.
Sì, ma, Picciono, nemmeno tu credevi molto nel tuo ritorno…
Per fare ogni cosa però il Picciono deve prima ritrovare tutte le sue cosine che, se ricordate, aveva portato via Ethel.
Nel fumetto proprio a questo punto ci sono crossover fantastici con tutto il mondo della DC, perché John Constantine ha il pouch con la sabbietta e la JLA sa dove si trova il rubino.
Visto com’è messo il DCU dalle nostre parti per fortuna nella serie il crossover non si può fare.
Mi spiace perché c’è di mezzo anche l’Arkham Asylum e tutte le meraviglie che da lì potrebbero uscire, però lasciamo perdere perché davvero la DC nel mondo cinematografico anche e soprattutto NO.
Ma andiamo con ordine.
Dream ha un altro momento emotivo quando si accorge che il suo mondo e il suo palazzo sono distrutti.
Non c’è pericolo che questa emozione possa essere scambiata per rabbia di aver perso qualcosa che era prima suo. No, a mio parere è palese il dolore ed è palese la delusione.
Non solo Morpheus sta vedendo morire il suo regno e le sue creazioni, quindi è un po’ come vedere perire se stesso, ma ha anche la prova concreta sotto ai suoi occhi che le sue creazioni non hanno creduto in lui, non l’hanno atteso, se ne sono andate.
Secondo me noi conosciamo la storia di Dream proprio dal preciso momento in cui lui comincia a cambiare; la prigionia lo cambia, lo rende un creatore più sensibile.
Sto usando un aggettivo enorme, eh? È più sensibile rispetto a prima. Di prima noi sappiamo ancora poco, però quel poco mi sembra chiaro. Morpheus crea e distrugge a suo piacimento e vedremo più avanti che è anche uno che non perdona facilmente.
Vorrei sottolineare che in nessun modo io vedo il saper perdonare e l’essere più sensibile in generale una crescita personale o l’evoluzione di un personaggio. Forse se si stesse parlando di un umano, ma dovrei comunque analizzarne la storia.
In questo caso non stiamo parlando di una creatura umana.
Si tende sempre ad affibbiare a personaggi ultraterreni, che però hanno il bel faccino di un attore, una sorta di umanità forzata che non possono e non devono avere.
Che cazzo si guarda a fare la storia del Signore dei Sogni se poi deve ridursi tutto ad uno stronzo umano che ha tutte emozioni umane?
Però chiaro che qualcosa in un racconto deve succedere e che quel qualcosa che succede porta dei cambiamenti. È il principio stesso delle storie narrate. Quindi il nostro personaggio sta subendo un cambiamento.
Tra l’altro, visto ciò che farà fra poco, è un bene che questo sia il Signore dei Sogni e degli Incubi, altrimenti io l’avrei mandato affanculo già al secondo episodio.
Il nostro Sandman si siede sui tre scalini che sono rimasti del suo palazzo, si abbraccia le ginocchia e mette il muso. Foto a sostegno di quanto affermo.
Fa anche tenerezza.
Lucienne gli dice che la biblioteca dove c’erano i libri con le storie di tutti gli esseri umani è sparita e con essa tutti i libri. Il diario che lei teneva di quello che stava accadendo in assenza di Dream si è cancellato mano a mano.
In pratica è come se in assenza di Dream tutte le storie non avessero più ragione di esistere, come se la narrazione, il racconto, perdesse di importanza.
Dream è come un autore che finché è in vita costruisce il suo mondo, poi andandosene porta via con sé ciò che ha creato.
Nella vita di molti scrittori di un certo filone c’è il personaggio che rappresenta la loro passione per la scrittura e cosa significa la scrittura per loro. Trovate tantissimi personaggi così nella bibliografia di Stephen King e credo che per Neil Gaiman sia lo stesso.
Ed io AMO queste rappresentazioni di cosa significa creare mondi e personaggi.
Io ho riflettuto molto sul MIO libro nella biblioteca di Dream. Su COSA ci potrebbe essere scritto, su COME potrebbe essere scritto e soprattutto DA QUALE PUNTO DI VISTA. Il punto di vista cambia una storia in maniera radicale.
Il Picciono continua ad avere il broncio. Si lamenta di non sapere più cos’è lui senza i suoi oggettini.
È molto interessante l’utilizzo del COSA. Dice “Non so COSA sono” non CHI sono. Sembra che il Picciono stesso voglia ricordarci in molte occasioni che lui non è umano, con gli umani deve solo averci a che fare, ma non ne condivide i pensieri, le emozioni, il modo di agire.
Questi oggettini vanno ritrovati allo scopo di consentire al Picciono di recuperare i suoi poteri.
Lucienne prova a ricordare al Picciono che potrebbe chiedere aiuto ai parenti, ma lui non vuole. Lo capisco perché chi vuole chiedere aiuto ai parenti? Mamma mia, meglio trovare altri sistemi.
Che poi lui dice “Non hanno trovato cinque minuti per venire ad aiutarmi in questi ultimi cento anni, figuriamoci se corrono adesso” ed effettivamente ha ragione.
Loro sono gli Endless; con Dream ci sono Desire, Death, Despair, Destiny… Sono tutti con la D, non so ancora se ha importanza, ma a me queste cose coi nomi piacciono.
Anyway Dream non vuole chiamare fratelli e sorelle e allora che fa? La sua trovata geniale per ritrovare i suoi oggettini è evocare le Three-in-One, le Tre che sono Uno, le Fates, Hecate. Da queste parti tutti hanno quaranta nomi come Aragorn, ora che li chiami s’è fatta notte.
Queste tre pare che non solo siano piuttosto esose, ma anche inutili; Lucienne spiega che tanto non si capisce mai niente di quello che dicono.
Il Picciono però ci tiene, fa sempre quello che vuole, non ascolta mai e quindi lo seguiamo nel suo tentativo di riassorbire qualcosa del suo mondo per avere abbastanza potere da evocare Hecate.
Conosciamo a questo punto due personaggi fantastici che sono entrati nel Dreaming non so bene come.
Nel comic la mia idea è che loro siano stati il primo racconto creato da Dream, la prima storia, i primi personaggi. Essendo loro Abel e Cain potete capire perché vengano definiti i primi.
Direi più TRA i primi, semmai, però volete mettere quanto più interessanti sono loro rispetto ad Adamo ed Eva?
Abel e Cain vivono nella House of Mystery (in due case separate a dire il vero) insieme al Gargoyle Gregory. Questo è identico nelle due versioni.
E come usanza vuole Cain ammazza Abel ogni volta che gli gira male e il fratello ogni volta si risveglia in una tomba diversa che Cain scava apposta per lui.
Le dinamiche tra i due mi fanno impazzire. Farei una serie a parte solo per loro.
L’idea che se non esiste la morte allora quando in preda alla rabbia ammazzi qualcuno non è ‘sta grande tragedia mi fa ridere e mi fa riflettere.
Il loro è un piccolo mondo a parte in un mondo più vasto. Il modo che hanno di interagire dà la possibilità di aprire una vastità di discorsi su come verrebbe recepito l’omicidio se questo non portasse alla morte eterna ma solo temporanea.
Innanzitutto non sarebbe chiamato omicidio, forse. E poi? Sarebbe giudicato moralmente sbagliato perché comunque fa del male all’altra persona, oppure l’altra persona, non morendo, avrebbe la possibilità di prendere le difese del carnefice e giustificarlo e perdonarlo?
Oppure non sarebbe visto come un problema in generale e tutti andrebbero in giro ad ammazzarsi a vicenda perché tanto che fa? Prima di pranzo resusciti.
O ancora, ci sarebbe chi comunque non è in grado di fare una cosa del genere pur sapendo che non porta a conseguenze definitive?
Ci sarebbe una grande differenza però tra un’umanità che è già nata con questa capacità e un’umanità che invece la acquisisce dall’oggi al domani.
Interessante, ma qui non posso soffermarmi sull’argomento più di tanto.
Amo Abel e Cain come sono rappresentati qui e amo il rapporto che hanno con Gregory, un gargoyle che vola e sembra più un draghetto, adorabile quanto un cucciolo di cane, che gioca e ha la sua cuccia con su scritto il nome.
Arriva Dream, nella serie, e per riacquistare abbastanza forza riassorbe Gregory, creatura SUA da LUI creata, e in questo modo lo fa scomparire.
Questa è la parte dell’episodio su cui devo soffermarmi di più perché il contrasto con il fumetto è notevole.
Picciono maledetto, se non ragionassi su ogni singolo fotogramma di ciò che guardo e non usassi l’intrattenimento per riflessioni che mi portano al di là del mondo e della vita a questo punto avrei già spento tutto e ti avrei mandato affanculo.
Tu, creatore di mondi e personaggi, tu, versione elevata di uno scrittore che materializza la sua immaginazione, tu, signore del Dreaming, dei sogni e degli incubi… È così che tratti le tue creature?
Se potessi avere un contatto con le creature che io creo, coi personaggi che mi immagino, prima di fare loro del male morirei io cento volte.
Quindi è chiaro che mi fai incazzare, Picciono.
Però.
C’è il però della sua richiesta a Gregory. Dream chiede a Gregory se può riassorbirlo, non lo obbliga.
Certo, Gregory non mi sembra sia felice, non mi sembra sia lì pronto alla qualsiasi pur di aiutare il Dreaming, però sembra rendersi conto che la richiesta fatta è della massima importanza.
È troppo rapida, troppo sbrigativa. Da creatore avrei aspettato e almeno pensato ad altri modi; Dream poteva prendersi del tempo e poteva scervellarsi per cercare altri sistemi.
Voglio credere che in quel mondo non ci fosse altro modo, e voglio credere che il dolore per la scomparsa di Gregory fosse celato ma forte, altrimenti Dream non avrebbe fatto quello che ha fatto e non avrebbe continuato a parlare del sacrificio di Gregory anche dopo, nel corso della puntata.
Nel fumetto tutto ciò non accade, a Dream non passa manco per la testa di riassorbire Gregory. Pensate che per ritrovare le forze prende le lettere di incarico di Abel e Cain scritte e firmate da lui e usa quelle.
E Cain s’incazza pure, perché non gli vuole dare manco quelle.
Perché nella serie questa apparentemente immotivata crudeltà?
Beh, un po’ per fregare chi conosceva il fumetto e cambiare qualcosa, no? Questa è la spiegazione stupida.
Quella seria è che bisogna capire che il Picciono ha un compito, quel compito non ha potuto svolgerlo per cent’anni e per lui è gravissimo. DEVE rimediare subito a ciò che è successo al suo regno e deve riprendere subito il suo lavoro.
Agisce rapidamente e col massimo risultato, perché Gregory è un bel po’ di energia che ritorna tutta al creatore.
E poi bisogna che lo spettatore capisca che Dream farà qualunque cosa, qualunque, per riprendere la sua funzione di Endless, per ricominciare a fare ciò che è stato creato per fare.
Da questa seconda puntata all’undicesima vedremo un cambiamento in Morpheus, dal primo assaggio della sua spietata freddezza alla sua corsa in aiuto di qualcuno, che pure l’aveva fatto soffrire, si avvertirà un abisso di differenza.
Tuttavia a mio avviso non sarà un cambiamento poi così radicale.
Così Gregory sparisce riassorbito dal suo creatore.
Il Picciono rinvigorito, portandosi dietro gli insulti di Cain (che per sfogarsi ammazza Abel già che c’è), si reca allo specchio d’acqua del mondo del Sogno dove ha intenzione di raccattare qualche regalino per le Tre che sono Uno.
Che poi sono Uno solo quando fa comodo a loro, perché di regali Dream ne deve portare comunque tre.
Con ‘sti cavolo di regali summona le signore e chiede loro dove sono la sabbia, l’elmetto e il rubino.
Ed è di coccio, Dream ha la testa dura come il porfido, perché di domande ne può fare solo tre e invece ne fa sei, non è manco capace di chiedere bene, e quelle glielo dicono “Ma l’hai capito che ogni regalo è una domanda, cretino?”
Pensatele bene ‘ste cacchio di domande, non fare tutto di corsa, Picciono. Ma niente, lui fa sempre per i cazzi suoi, non ascolta e questi sono i risultati.
Dunque, la sabbia ce l’ha Johanna Constantine, l’elmetto ce l’ha un demone (eh beh, ti pare?) e il rubino è passato da madre a figlio.
E, a proposito di questa madre e questo figlio, vediamo che fine ha fatto Ethel…
Ethel si è costruita una vita niente male utilizzando gli oggettini rubati a Dream. Li ha smerciati tutti lei, anche se uno in particolare le ha creato non pochi problemi. Beh, più al figlio che a lei.
Sta di fatto che adesso è una donna che non dimostra i suoi anni (un sacco) e che continua a smerciare opere d’arte e antichità che non ho ben capito se ruba o se ottiene in modo onesto, ma sarei più per la prima.
Il Corinthian la va a trovare per il solito principio del “I nemici del tuo nemico sono tuoi amici”. Le dice che Dream si è liberato e che la andrà a cercare.
Beh, qui il Corinthian mette in pratica più il “Mal comune mezzo gaudio” perché la sua preoccupazione è che Dream ritrovi Ethel, ritrovi i suoi oggettini e poi vada a prendere anche lui di conseguenza.
A Ethel però non stanno bene i modi del Corinthian che la minaccia e si toglie pure gli occhialini e così utilizza il suo amuleto protettivo per disintegrarlo.
Il Corinthian suscita reazioni pacate, eh?
Scopriamo in questo modo che l’elmetto di Dream è stato dato ad un demone dell’inferno in cambio dell’amuleto protettivo che Ethel usa per restare giovane e per tutelarsi da chi vuole farle del male. Mica scema.
Meno scema del Corinthian di sicuro.
La sabbia quindi ce l’ha Johanna e che fine ha fatto il rubino?
Ethel l’ha dato al figlio John che non ne ha fatto buon uso. Si è lasciato corrompere dal suo potere ed ora è rinchiuso in un istituto psichiatrico.
Nel fumetto è nell’Arkham Asylum sotto il nome di Doctor Destiny, ma nella serie non si fa menzione di questa cosa. La madre lo va a trovare in ospedale e non sembra che tra i due ci sia grande amore.
Nel Dreaming, Abel torna in vita e si ritrova accanto un uovo che subito porta dal fratello. Insieme assistono alla schiusa che rivela un cucciolo di Gargoyle tutto per loro donato da Dream.
Eh, il Picciono vuole farsi perdonare.
E sceglie un metodo del cazzo, ovviamente. Non è molto bravo in queste cose.
Se uccidi un cucciolo a qualcuno non è che per farti perdonare gliene regali un altro, eh? Cretino.
Comunque Abel è contento. Non fosse solo che si scatena una discussione sul nome da dare al Gargoyle e Cain lo ammazza un’altra volta.
Tutto ciò è molto simile al fumetto, l’unica differenza è che qui l’uovo è un regalo di Dream, mentre nel fumetto no, l’uovo è una cosa già in possesso di Abel e Cain.
Penso che questo cambiamento nella serie sia stato deciso proprio per indirizzare Dream verso la dimostrazione di più empatia nei confronti delle sue creature.
Anche se ripeto che non è questo il sistema, Picciono.
Quando Abel torna in vita di nuovo parla col suo cucciolo di Gargoyle e gli racconta la toccante storia di due fratelli che si vogliono bene, che non si farebbero mai del male a vicenda e che vivono insieme felici.
Ho interpretato questo viaggio di fantasia di Abel come un modo per spiegarci, sia nel fumetto che nella serie, che Abel sogna, Abel ha grande immaginazione e la usa e questo potrebbe aver tenuto in piedi la House of Mistery e il pezzettino di mondo dei due fratelli mentre tutto il resto crollava.
Un po’ come Fantasia in The Neverending Story che viene costruita dai sogni e dalle speranze degli umani, il Dreaming sta in piedi con le creazioni di Dream che però vivono e creano a loro volta.
Penso che l’immaginazione di Abel abbia contribuito a non far distruggere il Dreaming completamente.
Al Picciono viene dato un altro Picciono sostitutivo, perché Lucienne dice “Ogni Picciono deve avere un Picciono.”
Non fa una piega.
Il fatto è che Picciono grande non ha tanta voglia di avere un Picciono sostitutivo.
E sei stronzo, perché lo vedi che non si può sostituire una creatura con un’altra? E tu l’hai appena fatto con Abel e Cain. Cretino.
Eh, ma il Picciono piccolo, Matthew, è un Picciono risoluto. E convincente. Lo vedremo.
Dream parte per la sua avventura sulla terra alla ricerca di Johanna Constantine, con la voce di Lucienne dietro che gli lancia un po’ di sfiga ché se la merita.
Dopo un po’, Corinthian si riforma nel Dreaming davanti a Lucienne.
Mi piace ‘sta cosa che la pietra protettiva ha difeso Ethel dal Corinthian sgretolandolo e rimandandolo a casa sua.
Quello torna intero e mi fa tenerezza perché per prima cosa si accerta che il Picciono non sia nei paraggi. Fa tanto il figo ma si caga addosso del Picciono e quello è un altro aspetto che amo.
Il Picciono fa paura. Nonostante tutto, l’atteggiamento da bambino capriccioso, l’aria da depresso cronico, la faccetta smunta e la pettinatura da picciono, quello fa paurissima.
Quindi Corinthian chiede subito a Lucienne dov’è il Picciono e quando sa che non è lì tira un sospiro di sollievo e comincia a sparlare alle sue spalle, come un vicino di casa pettegolo.
“A Dream non importa un cazzo di noi, gli importa solo di se stesso e del suo regno!” dice a Lucienne.
E per ora Corinthian non ha del tutto torto. Penso che ciò che Dream ha fatto a Gregory voglia suggerire proprio che Corinthian non esagera nella descrizione del Picciono.
Tra l’altro questa interazione è interessantissima.
Mi piace quanto è spaventoso Corinthian sulla terra, e come poi torna ad essere uno dei tanti sogni o incubi al cospetto di Lucienne, che gli parla come se stesse parlando ad un bambino indisciplinato.
Piccola aggiunta finale: nel fumetto Lucienne è uomo (Lucien). Qui non vorrei dare un sesso, ma chiaramente sia il nome cambiato che la scelta di chi interpreta il personaggio suggeriscono un genderswap voluto, perciò Lucienne è un personaggio femminile.
Genderswap che NON è accaduto per Johanna Constantine. Johanna, Lady Constantine, esiste ed è un personaggio a sé. Nella serie televisiva di The Sandman ha preso il posto di John, vero, ma non è la sua versione femminile.
Scrivo da quando ho preso in mano una penna per la prima volta. All’epoca mi limitavo a ricopiare le lettere che vedevo, poi col tempo ho imparato a metterle insieme per comporre parole e da lì in avanti è stata tutta una discesa nel pozzo senza fondo della mia immaginazione e della mia logorrea.
Qui ne troverete svariati esempi.
Amo l’intrattenimento ma sostengo a gran voce i numerosi, necessari, abissali cambiamenti che deve fare per diventare un intrattenimento giusto per tutti.
Serie tv di cui potrei parlare per i secoli a venire: Hannibal, Our Flag Means Death, The Sandman…
Film della mia vita: Predestination, Big Fish, Donnie Darko, Men & Chicken…
I MIEI Videogiochi: Death Stranding, The Last of Us Part II, Little Nightmares.