In questa puntata Sanji entra nella ciurma, arriva Arlong e Nami fa la voltagabbana!
Questa sesta puntata, pensavo fosse un episodio per metà filler, perché appunto si concentrava anche sul fatto che Zoro dovesse guarire.
Invece no, perché oltre all’entrata di Sanji in ciurma, di rilevante c’è anche l’arrivo di Arlong al Baratie.
Quindi altro che il ritorno di Creek, è stato proprio tagliato fuori e ha fatto solo quel cameo in questo live action.
Il nemico di questa puntata, che pensavo non fosse Arlong, invece è proprio l’uomo-pesce!
Dà a Rufy un assaggio della sua forza e ovviamente non lo elimina, sotto consiglio anche di Nami.
Eh sì, perché Nami non può più nascondersi e svela le sue carte, visto che è una subordinata di Arlong.
Ho trovato divertente che Nami si vesta di scuro quando rivela le sue intenzioni, come per far capire che adesso è una ”cattivona” doppiogiochista.
Tornando a Sanji, il flashback di lui che incontra Zeff c’è stato, e per fortuna che non hanno cambiato nulla.
Di questo sono soddisfatto; meno degli effetti speciali usati per questa parte, dove l’isolotto non è proprio naturalissimo, ma vabbè.
Così come anche l’arrivo dei tre uomini-pesce al Baratie, che fanno questo salto dall’acqua come se stessero volando…
Sì lo so, saranno cose superflue, ma sono bruttine da vedere.
Mi è piaciuta anche la citazione a Noland il bugiardo, o come Zeff venisse lo stesso ”azzoppato”.
Nel manga era Gin a farlo e a prenderlo come ostaggio, qui è Kuroobi.
Quindi si vede che i creatori della serie hanno cercato di essere rispettosi per l’opera di Eiichiro Oda, anche se hanno cambiato molte cose e altre le hanno cannate.
Garp per esempio non si capisce perché qui lo hanno rappresentato come un pazzoide fissato per suo nipote.
Chissà magari nelle ultime 2 puntate ci sarà un confronto più ravvicinato tra lui e Rufy, e potrebbe cambiare il mio giudizio sul vice ammiraglio.
Sanji alla fine ci sta anche lui, si è visto combattere un po’ di più, solo che avrei preferito si inchinasse anche qui per ringraziare Zeff e gli altri.
Ovviamente nel manga e nell’anime è resa meglio la sua entrata in ciurma, non posso dire di essere del tutto soddisfatto, ma in fondo non se la sono cavati male, potevano fare peggio.
La parola a Lara:
Dove eravamo rimasti? Ah sì, Zoro in fin di vita quasi ucciso ma risparmiato da Mihawk.
Per fortuna Sanji e Zef lo curano, intanto Sanji fa quello che lo rende felice, cucina per la ciurma!
Come ogni episodio che si rispetti, questo è il turno di spippolare il passato di Sanji dall’incontro con il suo amico e capo chef Zef.
A quanto pare Zef era un pirata!
In un salto temporale, infatti, naufraghi insieme, scopro che Zef si era sacrificato lasciando il cibo a un giovanissimo Sanji.
Ma poi in preda alla fame, deciso a togliere le scorte di cibo a Zef, scopre che lui per sopravvivere si era tagliato e cibato della propria gamba.
Oddeo. Ma ci pensate? E manco è morto di infezioni varie ed eventuali, eh?
Quindi Zef è solo un tipo scorbutico, ma non è cattivo, al contrario nasconde anche lui un cuore grande come l’affetto che prova per Sanji.
Tornando indietro nel tempo, momento catartico tra i due sulla roccia dove erano naufragati.
Zef confessa al piccolo Sanji che anche lui stava cercando il Grande Blu e confida nel fatto che realizzi lui il sogno per entrambi.
Un grande legame unisce anche questi due personaggi.
É sempre bello quando si raccontano, mi immergo nelle loro storie e capisco tante sfaccettature.
Ma torniamo al presente. All’improvviso arriva “Lo Squalo” alias Arlong denti aguzzi, al Baratie!
In cerca di chi? Cappello di Paglia ovviamente!
Lo scontro inevitabile tra i due avviene come da copione e poi il colpo di scena che quasi mi stende!
Nami fa parte della ciurma di Arlong! Arriva con la mappa e svela a Cappello di Paglia la verità!
Ma io sono sicura che l’ha fatto solo per salvare tutti. Nami ha la sua storia e tutti i nodi verranno al pettine.
Quindi come dice Cappello di Paglia sul finale quando Usop dice di partire verso la rotta stabilita:
“Non possiamo farlo senza una parte della ciurma, prima andiamo a cercare Nami.”
Quindi andiamo a riprenderci Nami miei prodi!
Questo l’ho pensato io.
L’episodio si chiude con il grande addio tra Zef e Sanji.
E ora sono curiosa di sapere la verità di Nami nel prossimo episodio.
Questa puntata di One Piece live action trae ispirazione dai volumetti sette e otto della prima versione del manga in italiano.
La chiamo ispirazione perché, come già predetto nell’episodio precedente, era improbabile che riuscissero ad infilare in un solo episodio tutto ciò che mancava nella prima parte.
E quindi la storia risulta cambiata in quasi tutti i suoi aspetti.
Fortunatamente abbiamo tutto il background di Sanji e Zeff più o meno com’era nel manga.
Ma abbiamo anche tutta una parte nuova di preoccupazione per la salute di Zoro che nel manga non esiste, ma che permette di sondare meglio il rapporto che si sta creando all’interno della ciurma.
In un manga bastano poche vignette per descrivere una situazione o uno stato d’animo.
E quando non è chiarissimo tocca alla tua fantasia riempire i buchi ed infilarci ciò che manca per comprendere.
Così ho sempre fatto.
Ho letto alcune opere che altro che buchi avevano, dovevi andare di fantasia per la metà del tempo talmente erano vaghe.
Con un’opera trasposta per la televisione, con attori veri, invece, è sempre rischioso stare troppo sul vago.
L’azzardo è quello di creare sentimenti e situazioni che non erano lì due secondi prima e che nascono dal nulla.
Quindi sono a favore di tutta questa parte legata a Zoro e alla preoccupazione per lui, sebbene nel manga non esista nulla di tutto ciò.
Nel manga è come assodato il fatto che Zoro, per riprendersi da ferite anche mortali, non deve far altro che dormire un po’.
Lo fa più volte nel corso delle avventure e il lettore capisce fin da subito che quello è tipo un superpotere di Zoro.
Nel live action c’era bisogno di far capire meglio quanto lo scontro con Mihawk avesse segnato Zoro per sempre e quanto la possibile perdita di Zoro sconvolga Rufy.
Un capitano così preoccupato per uno della sua ciurma fa più effetto di uno che lo molla lì a riprendersi per i fatti suoi e non si preoccupa affatto.
Tutta la parte di Rufy che dice a Sanji cosa preparare a Zoro da mangiare è toccante e crea un tipo di coesione tra i ragazzi del gruppo che lo spettatore non può non notare.
E soprattutto non può non notarla Sanji che si vede già da queste prime battute quanto sia attratto da questa ciurma di pirati così particolare e da questo capitano dall’animo libero e nobile.
Altrimenti risulterebbe troppo campato per aria il suo mollare il Baratie così, dopo due soli giorni di conoscenza con Rufy, e seguirlo in un’impresa disperata.
Seguirei questo Rufy anch’io; un capitano così capace di dare importanza ai sogni degli altri e di sostenere un compagno quando c’è davvero bisogno di farlo.
Ho apprezzato tantissimo che Zoro sia stato curato in quel modo da Zeff e ho apprezzato altrettanto il modo che hanno trovato per introdurre la storia di Sanji.
Il cuoco stesso la racconta a Rufy per spiegargli chi è Zeff.
Questa è per me la storia più bella tra quelle dei membri della ciurma perché è tragica, romantica e spassosa allo stesso tempo.
Zeff è a tutti gli effetti il padre di Sanji, visto quello che ha fatto per assicurarsi che il ragazzino rimanesse in vita e potesse seguire i suoi sogni.
Anzi, nel manga addirittura Zeff salva Sanji due volte, prima buttandosi nel mare in tempesta e trascinandolo sull’isolotto deserto e poi dandogli tutto il cibo che ha.
Qui nel live action manca la parte in cui Zeff si massacra una gamba per andare a salvare Sanji dalle acque.
E mi sembra anche che per amore del realismo Zeff sia molto più segnato e provato dall’esperienza di essersi cibato della sua gamba di quanto non lo fosse nel manga.
Devo dire che a me piace la mancanza di realismo in queste cose: preferisco lo Zeff che fa spallucce per la gamba tagliata e lo Shanks che se ne frega se perde un braccio, tanto è solo un braccio.
Tuttavia è molto chiaro il rapporto che si crea tra Sanji e Zeff.
Sanji vuole bene a Zeff, ma si sente anche in debito con lui per ciò che ha fatto.
Ma non è Zeff a costringere Sanji a stare al Baratie.
Anzi.
Zeff è proprio quello che tratta Sanji male nella speranza che quello si stufi e se ne vada alla ricerca del Grande Blu.
Dico sempre che se la gente parlasse invece di fare le drama queen si risparmierebbero tempo e dolore.
Ma nelle storie spesso e volentieri si preferiscono queste situazioni in cui uno tratta male l’altro nella speranza che l’altro segua il richiamo della foresta e i suoi sogni invece che restare ancorato al passato…
Sanji ha molti sensi di colpa per quanto accaduto a Zeff e quello è uno dei motivi principali del suo aver messo radici al Baratie.
Trattandolo così Zeff si assicura che il ragazzo prenda la sua strada.
Mi sta bene che la parte di Creek sia stata completamente cancellata, come dicevo, perché, per quanto io ami il manga, alcune battaglie sono superflue.
L’aver anticipato l’incontro con Arlong è stato molto più utile.
Primo per tenere Nami lì fino all’ultimo e farle fare la parte dell’impassibile stronza che molla gli amici e fa finta di non curarsi del loro destino.
Aggiunge tono sia alla storia di Nami, che mi auguro vedremo, sia al rapporto tra lei e la ciurma.
Soprattutto in considerazione di QUELLA scena che spero ci sarà, la scena in cui Nami finalmente chiederà aiuto.
E secondo è utile per mostrare ancora una volta quanto Rufy tenga a coloro che già considera amici e membri della ciurma.
Perché Rufy adesso sa già quanto è forte Arlong, eppure andrà a combatterci lo stesso.
Secondo me sono cambi di sceneggiatura per mostrare i sentimenti, che servono a capire le relazioni createsi tra i personaggi e il loro carattere.
E per me le relazioni e gli aspetti del carattere valgono mille volte di più di qualsiasi scena d’azione fedele al fumetto.
Ben venga il cambiamento.
Stanno proprio giocando su una ciurma unita, ancora più che nel fumetto.
Anche la delusione per la fuga di Nami nel manga non è così presente.
Lì Nami scappa con la Going Merry mentre gli altri combattono Creek ed è logico che le si corra dietro anche per riprendere la nave.
Certo, anche nel manga Rufy dice chiaro e tondo che non vuole navigare senza Nami, però ci sono anche altre motivazioni per correrle dietro.
Qui nella serie no.
Rufy prende su tutti e salpa per andare a riprendersi lei, la navigatrice, e per andare ad aiutarla perché non vuole credere che lei sia un membro della ciurma di Arlong.
Ci vede dietro qualcosa che non torna.
E questo sesto senso in Rufy, questo suo comprendere l’animo della sua ciurma a me piace moltissimo, come negarlo?
Arlong nel presentarsi ha fatto un discorso che in parte era presente anche nel manga.
Però qui pare assumere connotazioni un po’ diverse e più specifiche.
È una sensazione mia data dal fatto che l’attore che lo interpreta, McKinley Belcher III, è di colore, perciò quel discorso di Arlong sulla condizione degli uomini pesce suona moltissimo come una metafora per la schiavitù.
Voglio sentire di più da Arlong prima di esprimermi, però.
Menzione d’onore a Bagy che fa da navigatore tipo la testa di morto in Monkey Island.
Geniale nella sua assurdità e utile a tenere in giro Bagy che aggiunge un tocco di ilarità al tutto.
Poi questa cosa che Sanji considera l’origano una spezia per i selvaggi e Zeff che mette origano dappertutto mi fa morire.
A me l’origano non piace affatto, per quello rido.
Che aggiungere?
Sono sempre più soddisfattǝ dal risultato finale di questa serie e non vedo l’ora di proseguire.