Vediamo come prosegue la vita di Micah e Katie, ma soprattutto vediamo se la Paranormal Activity in casa loro è diminuita.
La tavola Ouija che dura giusto il tempo di un vaffanculo.
Esclamando Ecco fatto stronzetto! Micah piazza davanti alla telecamera la tavola Ouija appena presa.
Così, mescolando ben due trovate geniali insieme, gli insulti e la tavola, dà il via all’ennesimo esperimento che la sua mente eccelsa ha partorito per risolvere la situazione.
La telecamera è posizionata, la tavola pure, ma come Katie la vede si incazza e ricopre il fidanzato d’improperi.
Finisce che entrambi escono di casa lasciando il demone libero di mostrare a tutti noi cosa ne pensa della tavola Ouija.
Se avesse potuto farci i bisogni sopra l’avrebbe fatto sicuramente.
In realtà si limita a darle fuoco (è un demone della specie piromane) e a lasciarci un messaggio sopra che poi starà a Micah decifrare.
Il demone è carino perché crede in Micah e nelle sue capacità anche se finora non ha avuto nessun buon motivo per farlo.
Che poi, quando lo scemo mostra la tavola alla telecamera, sfido chiunque a capirci qualcosa nelle macchie lasciate sopra dal demone.
Micah tirerà ad indovinare e ci azzeccherà nell’unica botta di culo della sua vita.
Tra l’altro sa benissimo che Katie è incazzatissima per questa idea che ha attuato, eppure le continua a chiedere,
Aiutami a capire cosa ci ha scritto sopra.
Che io lo lascerei da solo in casa col demone, ‘sto cretino.
Lei si limita a buttarlo fuori dalla camera insultandolo e lui,
Mi sa che è incazzata, non è un buon segno.
È davvero il più grosso tonto mai partorito.
La risoluzione di tutti i loro problemi, pensate a quanta idiozia risiede in questa casa (povero demone), è fare un giuramento di fronte alla telecamera.
Micah afferma che da quel momento in poi tutte le decisioni saranno prese da Katie.
Eh sì.
Segnatevi questa frase perché è bella.
Uno… Ormai siete nella merda fino al collo.
L’unica soluzione per te, Katie, era rinchiudere da qualche parte il tuo ragazzo molto tempo fa.
Due… Il giuramento sarà disatteso giusto fra qualche ora.
Pace fatta.
E proprio prima di addormentarsi lui chiede,
Vuoi sapere cos’è successo alla tavola Ouija?
Ma sì, prima di dormire!
Che già le nostre notti sono così serene…
Tu raccontami cose macabre che, fra l’altro, non sono manco inventate, ma stanno succedendo davvero, grazie.
Così dormo meglio.
Lui è un cretino e lei è spacciata.
La scena più bella viene subito dopo.
Vediamo Micah alle prese con la decodifica del messaggio cifrato lasciato dal demone.
Cioè… Ti riprendi mentre stai lì a guardare la tavola cercando di ricordarti l’alfabeto?
Ma quanto scemo sei?
E hai pure una faccia impegnata da antologia, come se volessi farci credere che stai davvero riflettendo su qualcosa.
Beh, Katie gli dà retta, perché l’amore le offusca la capacità d’intendere e di volere.
Così lo raggiunge e lo ascolta pure mentre lui, tutto fiero di sé, prima afferma di essersi dedicato alla comprensione del messaggio per quanto? Sei, sette ore?
Poi ci delude per l’ennesima volta con la frase,
Non sono riuscito a capire, esattamente.
Quell’esattamente mi fa impazzire dal ridere.
Un pochino ha capito, ma esattamente no.
In pratica il messaggio significa, a scelta:
Edina, Diane, Nadine senza due N (che vai a capire che nome è Nadinne e dove l’ha mai sentito, Micah) e tutte le svariate combinazioni con queste lettere che sono poche.
Sul suo quaderno poi si leggono, insieme ad altre venti lettere diverse (per cui il demone potrebbe aver detto qualsiasi cosa), anche un
Goodbye Di-anne
che fa sbellicare dalle risate.
Il goodbye da parte del demone gli piacerebbe, mentre il Di-anne con quel trattino in mezzo chissà cosa rappresenta per Micah.
Mah…
Che poi il fesso ha guardato il filmato per risalire a queste lettere e, dico io, non puoi usare l’ordine con cui il demone le ha indicate, se l’hai seguito?
Il demone la tua lingua la sa, sei tu che non sai né la tua né la sua.
E dopo queste preziose scoperte (del resto l’aveva detto Micah che avrebbe svolto delle ricerche) le cazzate non sono finite, eh?
Katie lo guarda con compassione, perché un po’ si sarà accorta che lui ha problemi gravi, però continua a fidarsi invece di chiamare uno bravo.
Anche uno psicologo, basta che sia bravo.
Ci sono molte possibilità, potrei anche sbagliarmi, non so, continua lui.
Ma no, dai, non ti buttare giù così.
Tra i dieci probabili nomi, il goodbye Di-anne e le lettere a caso secondo me sei vicino ad una soluzione.
Quella che preferisci, tanto qualunque cosa va bene.
Sconsolata Katie si confida con un’amica e quando questa, giustamente, fa notare che bisognerebbe fare qualcosa, lui risponde, Tranquilla, ho un piano.
Segnatevi anche queste parole perché sono tra le ultime cazzate che sparerà questo ragazzo.
Qual è il tuo piano?
Ho un piano.
E anche qui, io credo che Micah non sappia cosa sia in realtà un piano.
Perché sentite il piano.
Il borotalco per sapere se c’è il demone in camera.
Cioè… Micah vuole cospargere i dintorni della camera con del borotalco.
Ma perché?
Solo per vedere le impronte della bestiola lasciate sulla polvere bianca, no?
E quindi?
Se lo sai che c’è il demone a cosa potrà mai servire?
E lei pure che gli dice
Puoi fare l’esperimento, ma se non funziona chiamo il demonologo.
Ma non funziona come?
Non funziona nel senso che le impronte non ci sono?
Allora significa che non c’è il demone?
Oppure significa che il demone non deve per forza camminare, magari vola in quanto entità inconsistente.
O intendi che non funziona perché non risolve niente?
E bella mia, che cavolo deve risolvere questa cazzata inutile?
Davvero, io fatico a capire.
E non sono manco fidanzatǝ con Micah.
Sta di fatto che la sera stessa, dentro la camera e nei corridoi fuori, viene fatta una gettata di borotalco che nemmeno nelle pubblicità dei pannolini.
Lui, Dobbiamo capire con cosa abbiamo a che fare prima, poi possiamo scatenarci.
Io non commento nemmeno più queste frasi, perché ormai si è capito il motivo per cui il demone si accanisce su queste due creature.
Sereni e appagati per la vana opera compiuta, i fidanzatini si ritirano sotto alle lenzuola, non prima che Micah abbia detto le preghiere della sera.
Nessuno può entrare in casa mia, fare lo stronzo con la mia ragazza e passarla liscia.
Mi pare che qui l’unico che sta facendo lo stronzo con la tua ragazza sei tu.
La stai conducendo per mano alla distruzione.
Questa è casa mia e tu sei la mia ragazza, risolverò questo cazzo di problema.
Strano che Micah non senta il demone fargli un pernacchione, perché io l’ho sentito.
Le convinzioni di quest’uomo sono uno spettacolo di cabaret.
Diciassettesima notte – 4 Ottobre 2006
Il demone non vuole deludere le grandi aspettative di questo genio dai piani così ben studiati e verso le tre e un quarto, con comodo, si presenta e fa un po’ di rumore.
Come i due si svegliano trovano una bella impronta a tre dita sul borotalco e hanno pure l’ardire di sorprendersi e spaventarsi.
Che imbecilli.
Micah fa notare che c’è un’impronta che entra, ma nessuna che esce.
Infatti è probabile che sia l’ennesima presa per il culo che il demone ha deciso di giocarvi.
Lui fa ciò che vuole e come vuole, se non avesse voluto farsi vedere non avrebbe camminato sulla polvere.
Ma Micah immagino si senta un grande stratega.
Afferra la telecamera e deambula per casa seguendo le tracce.
Vuole scoprire da dove arrivano le zampate e così si avventura nel corridoio, con Katie alle sue spalle che lo avverte,
Potrebbe essere una trappola.
Ma quale cazzo di trappola deve tendervi ‘sta creatura?
Fate tutto già da soli, non c’è nemmeno gusto a sfidarvi perché vi mettete nella merda senza aspettare l’aiuto di nessuno.
Micah arriva fino allo sgabuzzino (eh beh, i demoni dove devono vivere?) e lì trova il passaggio verso il solaio aperto.
Katie si sente di chiedere,
Dimmi che l’hai aperto tu,
al fidanzato, ma risulta palese anche ad uno gnu che il demone l’ha lasciato così perché vuole che loro salgano nel sottotetto.
Katie, Non ci vai lì, non ci vai Micah, non ci devi andare lassù.
Stranamente Micah comprende e dice, No no, non vado lì su.
Oh, bravo, vedi che quando vuoi…?
Devo solo…voglio dare un’occhiata.
Niente, è senza speranza, non sa nemmeno parlare correttamente la sua lingua perché se si dice,
No non vado,
poi non si può continuare con, Vado solo a dare un’occhiata.
Comunque fa sporgere il suo testino dalla porticina del solaio e sarebbe bello se il film finisse con il demone che decapita quest’uomo triste e lo libera dalla sua voglia di dare alla luce piani discutibili.
Invece ammetto che l’idea del demone è meglio della mia.
Fa trovare loro una foto tutta bruciacchiata di Katie da piccola, probabilmente unica cosa salvata dal famoso incendio della loro prima casa.
Salvata dal demone, fra l’altro, che gentile.
Katie afferma, Questa foto non dovrebbe essere qui.
Eh, appunto, non dovrebbe esserci la foto e non dovrebbe esserci manco il demone, però c’è sia l’una che l’altro e chissà se adesso la situazione ti pare un pochino peggiorata?
Il giorno dopo non è che lei chiama il demonologo e basta, no.
Prima chiede a Micah.
E lui non vuole!
Guarda le riprese delle zampette del demone per terra, ha passato la notte in bianco tra rumori e belle sorprese in soffitta ma
Ho tutto sotto controllo, sto facendo progressi,
afferma lui e a questo punto lo spettatore non vede proprio l’ora di assistere alla loro brutta fine, soprattutto quella di lui.
Lo spettatore lo desidera dal profondo del cuore.
Non hai il controllo di niente, il demone ce l’ha e se pensi il contrario sei un povero idiota.
Katie dice la prima cosa sensata allo scoccare dell’ora di film.
Il fatto è che lui è idiota in ogni caso e tu pure che lo ascolti.
Il loro dialogo la dice tutta.
Può essere ovunque, sentirà anche quello che ci stiamo dicendo.
Katie ci tiene a dire banalità.
Ehi, e tu che cazzo ne sai?
Chiede Micah che, poverino, abbiamo appurato quanto faccia fatica a fare collegamenti e sillogismi.
Non hai assolutamente alcun potere.
Ma questo non è vero e lo sai bene.
Oh, guarda come lo sa bene, lei, che hai il potere.
Si capisce da tutte le soluzioni che hai trovato al problema e da tutte quelle che hanno funzionato tra queste.
Via, chiamiamo il demonologo, Micah, hai già giocato tutte le tue carte, hai chiuso.
Katie chiama e scopre che il demonologo è partito.
Ah, meno male,
sospira Micah ed è strano che non venga raggiunto dal cordless in mezzo alla fronte, perché gli sarebbe stato bene.
Allora lei richiama il dottor Fredrichs, perché non sa cosa fare, e questo promette di raggiungerli l’indomani.
Katie però ormai ha realizzato che la situazione è peggiorata e così afferma
Se sopravviviamo fino a domani.
Alla buon’ora, ce l’abbiamo fatta almeno a stabilire che siete nella merda.
Ci siete soprattutto da quando ha preso in mano la faccenda Micah, cioè dall’inizio del film.
Va beh, se ‘sti due sopravvivono fino a domani, che è Halloween, vi racconto come va a finire.
Scrivo da quando ho preso in mano una penna per la prima volta. All’epoca mi limitavo a ricopiare le lettere che vedevo, poi col tempo ho imparato a metterle insieme per comporre parole e da lì in avanti è stata tutta una discesa nel pozzo senza fondo della mia immaginazione e della mia logorrea.
Qui ne troverete svariati esempi.
Amo l’intrattenimento ma sostengo a gran voce i numerosi, necessari, abissali cambiamenti che deve fare per diventare un intrattenimento giusto per tutti.
Serie tv di cui potrei parlare per i secoli a venire: Hannibal, Our Flag Means Death, The Sandman…
Film della mia vita: Predestination, Big Fish, Donnie Darko, Men & Chicken…
I MIEI Videogiochi: Death Stranding, The Last of Us Part II, Little Nightmares.