E che non ce lo faceva un Halloween Asylum il buon Damien Gonzalez? Ma certo! E chi doveva entrare nel manicomio di Haddonfield dove era rinchiuso da 30 anni Michael Mayers? Io! E te pareva! Ma poi, con Len, la domanda è nata spontanea: Nel primo lo abbiamo ucciso, come da obiettivo ma, come nel film, questo non muore mai? Perchè? Boh!
In Halloween Asylum, Damien Gonzalez mi ha complicato le cose rispetto al primo Halloween, introducendo il confronto obbligato con Michael ogni volta che lo incontravo in un corridoio.
La dinamica dello scontro è visibile a video con due cerchi, uno giallo e uno rosso, il giallo ero io che lo contrastavo il rosso, lui, che cercava di mettere fine alla mia partita.
Non ho capito subito la dinamica, ma ce so’ arrivata con i miei tempi, tanta roba!
Questa cosa però secondo il mio modesto parere poteva essere evitata nei corridoi specifici che potete vedere a video perchè erano abbastanza ampi da concedermi di scappare.
Invece no, l’ho dovuto affrontare tutte le volte.
La problematica è stata che, ad ogni scontro, anche se riuscivo poi a divincolarmi e scappare, lui in qualche modo mi feriva e quindi la barra della vita, introdotta in questo secondo capitolo, scendeva sempre di più.
Fino a quando in uno scontro obbligato di troppo, Michael uccideva Dany, il protagonista di questo secondo capitolo.
Brutale è stato rendersi conto che essere eliminati voleva dire ricominciare tutta la quest!
Ci sono rimasta malissimo.
Però vabbè ci sta, perchè in questo modo sia io che Len abbiamo capito poi che direzione dovevo prendere e cosa dovevo fare.
In realtà Len mi ha saputo indirizzare, il gioco è in inglese quindi il suo aiuto è stato prezioso, considerando lo stato di ansia e la frustrazione di portare a termine tanti obiettivi, senza farsi eliminare, con la problematica di dover ricominciare da capo.
Poi Michael stava sempre dove stavo io, proprio come nel film! E vaffallovo!
Ma mollami un po’.
In ogni caso ho portato a termine anche questo secondo capitolo, ci ho messo di più rispetto al primo, ma era inevitabile.
É riuscito, secondo me, a tenermi costantemente allerta, con l’ansia a mille per la difficoltà implementata, ma ho provato anche una leggera frustrazione. La presenza di Michael è stata pesante.
Curiosità per chi lo volesse sapere, Damien ha realizzato entrambi i capitoli di Halloween con il motore grafico Unity.
Inoltre spippolando sulla sua pagina di itch.io ho scoperto che sta lavorando ad un altro titolo “Il Viaggio di Pipa” in lingua originale “El Viaje de Pipa“.
Ha un sito web dedicato, un diario di viaggio insomma, dove potete inserire la vostra mail per seguire costantemente il gioco nei suoi progressi.
Vi saluto invitandovi a guardare il video che ho pubblicato su YouTube di Halloween Asylum.
Cosa ne pensa Len di Hallowen Asylum? Continuate a leggere e lo saprete!
Questo secondo capitolo del gioco fan-made di Halloween è ambientato in un luogo più ampio, ma non per questo meno spaventoso.
Qui lo squilibrato Michael ha la possibilità di dare la caccia su tre piani di edificio, più terrazza e basement.
E si usa un ascensore per spostarsi da un luogo all’altro, anche se Michael opera principalmente al primo piano dove ci sono la maggior parte delle cose da fare.
Tutto si fa braccati, ovviamente, e stavolta è più difficile.
Perchè l’AI di Michael è infame e sa sempre dove sei.
Lo scontro con lui è inevitabile e troppo penalizzante.
Ci si ritrova con poca salute quasi subito e la morte è sempre dietro l’angolo.
Per fortuna la ripetizione di quanto c’è da fare non è lunghissima, il gioco salva in punti abbastanza ravvicinati.
E non dirò mai abbastanza quanto io apprezzi sempre questa cosa, anche nei giochi brevissimi, anche nelle demo.
RIFARE tutto da capo quando si muore non è MAI un punto a favore di un gioco, per me.
Anche qui, ahimè, non c’è la possibilità di sistemare l’audio di gioco e a volte risulta talmente alto da assordare.
Altro giochino comunque ben riuscito, sia nella grafica che nell’intento.
Tiene in ansia costante, fa prendere coccoloni, e ti impone di prestare attenzione anche sotto pressione.
Forse da questo Halloween II avrei tolto solo l’ultima uscita all’aperto per trovare il pezzo per aggiustare i telefoni.
Per non appesantire il numero di obiettivi.
Oppure avrei fatto un Michael evitabile invece di uno che ti acchiappa sistematicamente e che ti toglie comunque salute ad ogni scontro.