La sesta puntata della seconda stagione di Interview with the Vampire fa da apertura alle ultime due puntate BOMBA. Qui vediamo la trasformazione di Madeleine in vampiro e vediamo concretizzarsi il piano del coven per liberarsi di Claudia e Louis.
Daniel coraggiosamente convoca i Talamasca e chiede perché hanno le sue foto del 1973.
Raglan con serenità risponde: Ma veramente noi abbiamo scattato le foto ai vampiri, se lei, come un imbecille, stava coi vampiri ed è finito tra gli scatti che colpa abbiamo noi, signor Molloy? Abbiamo fatto il book fotografico a Louis e Armand, mica a lei.
Si scopre che Real Rashid è un agente della Talamasca, e che lui stesso ha spedito le cassettine a Daniel nella prima stagione.
La Talamasca sta nei posti più impensabili, frega i vampiri che è un piacere e vedremo quanto nell’ultima puntata.
Daniel chiede se possono proteggerlo e Raglan risponde: No, già facciamo cagare a tenere in vita i nostri, si figuri lei di cui non ci frega una ceppa.
Secondo me non riuscite a tenere in vita i vostri perché si fanno tutti vampirizzare volentieri, Raglan.
Daniel vuole uscire vivo dalla situazione, sembra preoccupato.
Questa sua improvvisa scivolata verso quella che può sembrare paura io la leggo come stanchezza dopo le rivelazioni riguardo al 1973.
Perché la cosa bella di Daniel è proprio il fatto che è più curioso che cauto e che è più giornalista che essere umano.
Penso abbia chiesto protezione alla Talamasca per logica, perché ci si aspetta questo da un essere umano che ha a che fare con due vampiri.
Di fatto però Daniel non ha alcuna intenzione di uscire da quella casa.
E se anche lo facesse non può pensare che Louis e Armand lo cercherebbero per ucciderlo.
Raglan gli dice che ha paura di Armand, ma dovrebbe avere più paura DELL’ALTRO.
Rido tantissimo per questa nuova definizione di Louis, l’ALTRO.
Ma capisco dove vuole andare a parare Raglan e penso l’abbia già capito anche Daniel.
Louis è molto più instabile di Armand e mano a mano che recupera ricordi che sono stati rimossi dal suo cervello rischia di incazzarsi sempre di più.
Gli umani che stanno nei paraggi di un vampiro che si incazza diventano danni collaterali, si sa, come gli umani in The Boys.
L’ALTRO nel frattempo sta facendo pesare ad Armand la questione delle foto dei fotografi famosi infilate tra le sue.
Lo fa nella maniera più passive-aggressive che potete immaginarvi.
Louis è la definizione stessa di passive-aggressive. C’è la sua foto sotto al termine, nel dizionario.
Attenzione, Louis ha ragionissima.
Se Armand avesse fatto una cosa del genere a me avrei tirato giù tutti i santi del paradiso e li avrei messi in fila di fronte al coglione per farlo insultare.
È per quello che non sopporto la passive aggressiveness di Louis; cazzo, hai il diritto di mandare affanculo Armand, insultalo, parlaci, distruggilo a parole. Che cazzo fai le battutine, tocchi l’argomento da lontano, alludi…?
E Armand gli va dietro rispondendo allo stesso modo.
Perché i vampiri imparano le cazzate tra di loro, se le tramandano nei secoli.
Ne viene fuori un battibecco tra bambini delle elementari che mi piacerebbe vedere arrivare una maestra a dare loro il registro arrotolato sulla fronte.
Che poi stanno litigando su una parete rimasta vuota dopo la vendita di un quadro, i cretini.
Come sempre, dopo lo humor, voglio usare un po’ di serietà per analizzare questo loro modo di litigare.
Questa considerazione si lega sempre al discorso di Armand manipolatore, abuser che tiene segregato Louis da decenni con il quale io mi trovo in disaccordo totale.
Alcuni leggono la passive-aggressiveness di Louis come confusione data dai continui lavaggi del cervello che Armand fa a Louis.
Quindi Louis non litigherebbe come si deve perché la sua memoria non ricorda proprio tutto per bene.
Per me è un grosso NO a questa interpretazione.
Validissima, ma non è la mia.
Per me Armand non ha più giocato coi ricordi di Louis da dopo la cancellazione di parte dei fatti del 1973.
Non è più accaduto niente del genere.
E anche in quel caso la manipolazione vera è avvenuta nei confronti di Daniel, perché Louis aveva CHIESTO la rimozione dei suoi ricordi.
Armand non avrebbe dovuto farlo lo stesso, ma la cosa si è fermata lì.
Se Louis litiga in questo modo con Armand non è perché è confuso o manipolato, ma solo perché dopo settant’anni con una persona e con la consapevolezza di avere l’eternità davanti questo è il modo di litigare.
Armand e Louis hanno sviluppato questo modo indolente e infantile di battibeccare perché il loro rapporto è noioso e si basa sul nulla.
Quando sei immortale non c’è bisogno di fare fuoco e fulmini ogni santa volta che si discute, ma in particolare se sei come Louis diventi il re del passive-aggressive.
Per me è tutto qui, non c’è altro.
Ovvio che Louis e Lestat litigherebbero in un altro modo e, ancora più ovvio, vedremo che quando Louis scoprirà QUELLA cosa su Armand litigherà con lui definitivamente.
Ma QUELLA cosa che scoprirà non è stata modificata dai suoi ricordi, non è stata tolta, non c’è perché Louis proprio non la sa.
Armand non sta lì a cancellare la memoria di Louis un giorno sì e un giorno no, per me quel tipo di lettura del loro rapporto non esiste e non lo concepisco.
Raglan dice a Daniel che può aiutarlo a trovare un editore che pubblichi il libro, dopo, ma che in cambio hanno una serie di domande che vorrebbero Daniel facesse ai due vampiri.
Va beh, ma se Daniel ha paura di morire non deve fregargliene poi molto della possibilità di pubblicare il libro.
Non possiamo salvarti la vita, ma possiamo pubblicarti il libro.
Grazie tante, Raglan.
Però, incredibilmente, Raglan ha ragione perché Daniel vorrebbe entrambe le cose: libro e vita.
Eh, Daniel, d’accordo. Però mi sa che il libro ti preme di più.
Tra l’altro Raglan fa una battuta sul fatto di scambiare il suo corpo con quello di Daniel che io capisco anche se per fortuna non ho letto The Tale of the Body Thief, uno dei libri della saga.
Rashid dice a Daniel che se voleva rimanere vivo doveva buttare le cassette quando le ha ricevute.
E concordo con lui, Daniel.
Per quello mi fa strano sentirti dire che temi per la tua vita, che vuoi uscirne vivo.
Secondo me hai messo in conto di non uscirne vivo e ti sta bene così.
Quando Daniel ritorna a casa, i due cretini non hanno ancora finito di battibeccare.
Armand racconta a Daniel del complotto ai loro danni ordito da Santiago e dal coven all’epoca.
Durante il racconto viene più volte interrotto da Louis che lo riprende, fa ironia, commenta, insinua.
La passive aggressiveness is strong with this one.
Armand nel passato cerca di evitare l’ammutinamento facendo lavorare gli artisti e tenendo buono Santiago con le lusinghe.
Ma, mentre sul palco si lavora al nuovo spettacolo, le due vampire non previste nell’esibizione, Celeste e Estelle, vanno dal notaio a chiedere quando ha sentito l’ultima volta Lestat.
E il coven non è felice di scoprire che l’ultima volta è stata nel 1940.
Durante il racconto Armand deve fare i conti anche con l’astio di Daniel che è palpabile.
A me sa più di scintilla tra i due.
Considerando la paura che Daniel ha di Armand, fa ancora più sensazione vederlo così pungente e sempre pronto allo scontro con lui.
Sottile, ma sempre di scontro si tratta.
Hai talmente paura di morire, Daniel, che stuzzichi ‘sto vampiro ogni volta che apre bocca.
Fa benissimo, ovviamente. Sono con Daniel sempre e comunque.
Armand sente di avere sia Daniel che Louis contro.
Louis non gliene fa passare una, ormai l’intervista è un continuo mettere in dubbio le parole di Armand.
Gli sta bene, ripeto, e ovviamente non è una vittima manco lui. Vedremo presto come andranno le cose.
Si arriva all’ultima pagina scritta da Claudia.
Il suo diario termina con le parole emblematiche FUCK THESE VAMPIRES.
Come ormai sappiamo già dalla prima stagione, e come sappiamo dai libri e dal film, Claudia morirà.
La cosa bella della serie, non mi stancherò mai di ripeterlo, è che tiene quasi tutto del canon, ma lo trasforma in modo maturo, sensato e piacevole.
So che continuo a ripetermi ma devo farlo, perché ci tengo più che mai a discostarmi del tutto dai lavori della Rice quando dico che amo questo mondo.
La Rice per me ha scritto male e ha scritto cose terribili che mai riuscirei a leggere ed accettare.
In particolare cose fatte da Lestat.
Il Lestat dei libri mi disgusta, ad esempio.
Lestat fa una cosa in The Tale of the Body Thief che innanzitutto mi fa passare qualsiasi voglia di leggere quel libro, ma che mi rende il personaggio totale monnezza.
Per amore della correttezza dico già che se mai dovesse verificarsi tale cosa nella serie perfino il Lestat di Reid cadrebbe nel dimenticatoio, per me, ma per ora Lestat deve ringraziare questa serie e Sam Reid se ha uno spessore e se è interessante.
Quello dei libri è carta velina.
E più vengo a sapere cose dei libri, più mi esalto per il lavoro meraviglioso della serie.
L’idea di fondo c’è, tanto basta.
Quello che va cambiato DEVE essere cambiato per il bene stesso dell’opera che evidentemente, per alcuni, non è invecchiata affatto bene.
Per me, ad esempio.
Quindi il racconto prosegue solo coi ricordi che Louis ha di Claudia, di ciò che ha detto e fatto.
Madeleine non è ben vista in città; la attaccano per aver avuto una breve storia con un giovane soldato nazista.
All’ennesima aggressione che si trasforma in qualcosa di grave, che mette a repentaglio la vita di Madeleine, Claudia interviene facendo scempio del gruppo di schifosi.
Una scena per cui ho goduto tantissimo.
Madeleine scopre così chi è Claudia e finalmente Claudia può chiedere ciò che desidera da tempo: che Madeleine diventi la sua compagna.
Adoro che Madeleine non tema Claudia, adoro che è come se facesse spallucce al fatto che è un vampiro. Anzi meglio che sia un vampiro.
Anche Daniel è un po’ così, secondo me.
Al momento sono riemersi brutti ricordi del 1973, in più la situazione in casa Pointe du Lac non è proprio idilliaca e Daniel teme un po’ di finirci in mezzo.
Ma di base in Daniel è rimasto l’animo di quel ragazzo che, alla prima lamentela di Louis su quant’è brutto essere vampiri, l’ha mandato a cagare senza tante cerimonie.
Madeleine e Claudia che interagiscono sono adorabili.
Ad un certo punto Madeleine chiede a Claudia se vuole bere un sorso da lei ma Claudia rifiuta, probabilmente ricordando il suo primo amore e la brutta fine che ha fatto.
In tutto questo arriva Louis e come apre bocca a me viene voglia di dargli una testata, mentre Madeleine è fantastica nel ribattere al cretino.
Amo anche come Claudia parla sopra alle lamentele stupide di Louis che apparentemente, da queste parti, è l’unico che può desiderare e ottenere di trovare un compagno con cui trascorrere la vita.
Madeleine ha la reazione che tutte le persone normali avrebbero in quella situazione, la reazione che ha avuto perfino il giovane Daniel rincoglionito: fammi vampiro, mi sta bene.
Claudia però non vuole il sangue di Lestat per fare Madeleine e quindi chiede che sia Armand a farla.
In questo modo non solo Armand rifiuta, ma sa.
Avrebbero dovuto fare tutto alle spalle di Armand.
Forse avrebbe scoperto, forse no.
Ma così ha saputo tutto fin da subito.
Qui la mia considerazione è che non so come faccia Armand a parlare con Madeleine e non trovarla perfetta subito.
Come cazzo fai a trovare interessante Louis e non lei?
Ma io boh.
Una così la farei vampiro e ci vivrei insieme per il resto dei miei giorni.
Coglione Armand.
Anche solo poterla annoverare tra i membri della tua specie sarebbe un vanto.
Sei DAVVERO un coglione.
Perché Armand non ha mai fatto un vampiro prima.
Questa è la verità.
Armand non vuole fare vampiri, non considera il suo un dono. Soffre della stessa malattia di Louis: il vittimismo del cazzo da vampiro.
Considerando ciò che succederà a fine stagione questa sua particolarità è MOLTO interessante e ne riparleremo. E la rispetto anche.
Quello che mi fa innervosire è questo suo elevarsi al di sopra di tutto per dispensare saggezza vampiresca nel dire a Madeleine, essenzialmente, non ti faccio vampira perché so che non ti piacerà.
Intanto sul palco Santiago si ribella alle decisioni di Armand e se ne va.
Tutta una manovra per sparire a commettere alcuni crimini che gli serviranno per ciò che ha in mente.
Alla fine è Louis a fare Madeleine, poveraccia.
La scena del turning è bellissima.
Con in più un racconto di ciò che Louis vede mentre beve il sangue di Madeleine e che ci fa conoscere meglio la donna. Bel metodo narrativo.
E mentre Louis racconta di come Madeleine ha accolto le sue zanne, sembra che Daniel quasi trattenga emozione, un filo di eccitazione e anche un po’ di invidia.
Anche questo ha la sua importanza per il finale di stagione.
Non appena Madeleine si risveglia vampiro lei e Claudia se ne vanno e lasciano Parigi e Armand arriva subito dopo per trasferirsi a casa di Louis.
Fantastico.
Rido perché non fa in tempo a sparire Claudia che quello porta letteralmente la valigia a casa di Louis e si trasferisce da lui.
Ha lasciato il coven, dice.
They gave me a choice. (Mi hanno messo di fronte ad una scelta)
I chose. (Ho scelto)
Dice.
Come no.
Quando Claudia e Madeleine tornano in visita a Parigi proprio per rivedere Louis e Armand, Armand organizza col coven il rapimento di tutti e tre: Madeleine, Claudia e Louis.
Armand racconta, nel presente, che quello è stato il suo atto da codardo nei confronti di Louis, qualcosa per cui continuerà a fare ammenda per sempre.
Purtroppo non è solo quello l’atto da codardo di cui deve vergognarsi.
Louis nel presente riprende Armand per quel momento in particolare e anche per quanto successo a San Francisco, quello che lui ha dimenticato.
Certo, sono cose gravissime che Armand ha fatto, come potrebbe Louis raccontarle e non provare ancora astio nei confronti del compagno?
Basta già solo il ricordo del rapimento per odiarlo per sempre, no?
È anche qui che fallisco nel comprendere chi tenta di rendere Armand peggiore di quello che è.
A che serve?
Armand non ha cancellato tutta la memoria di Louis.
Avrebbe potuto farlo.
Forse non avrebbe funzionato, forse sì.
Ma non ha avuto bisogno di farlo.
Perché nonostante la gravità delle sue azioni, Louis ha scelto di stare con lui.
Vedremo che non è ancora tutto in piazza, c’è dell’altro che Louis non sa, che deve ancora scoprire.
Ma già così comunque Louis ha scelto una storia d’amore che aveva gli stessi problemi dell’altra.
Quindi perché bisogna rendere Armand uno psicopatico carceriere che ha costretto Louis ad un matrimonio forzato di settant’anni?
Non serve demonizzare Armand per esaltare Lestat.
Sono due personaggi validissimi entrambi con tutti i loro cazzo di problemi, perché sono vampiri.
E se stai guardando uno show con dentro vampiri il minimo che ti puoi aspettare, dopo il sangue, è un modo di interagire che non è accettabile tra umani.
Ma non voglio trovare giustificazioni ai personaggi per mio tornaconto personale, che senso ha?
Non vedo abuso da parte di Armand e non lo vedo da parte di Lestat. Oppure se lo vedo in Armand lo vedo anche in Lestat.
Ma direi che io sono più per: Louis non è una vittima e deve imparare a fare i conti con le scelte e le decisioni che LUI prende.
Davanti a Daniel si consuma l’ennesima litigata.
Armand si difende dicendo a Louis che é stato lui stesso a chiedere che il suo ricordo dell’incidente di San Francisco fosse cancellato.
Seguono scuse di Armand e spiegazioni solo su ciò che gli fa più comodo, ovviamente.
Louis perdona o ha già perdonato, Daniel no.
Ma credo che le scuse di Armand siano sincere.
Inutili, ma sincere.
Cioè, solo Louis potrebbe accettare scuse su una cosa del genere, io non le accetterei mai, però Armand per me è sincero.
Alcune delle cose che ha fatto, Armand le ha fatte per amore di Louis. Altre le ha fatte per amore del coven.
Il problema è che non era possibile far coesistere le due cose.
Louis conclude con:
They gave him a choice. (L’hanno messo di fronte ad una scelta)
He chose. (Ha scelto)
Ma Louis ancora oggi non conosce la vera entità di quella scelta.
Sul palco i vampiri vogliono mettere in scena un processo contro Louis e Claudia.
E Lestat sarà sul palco per raccontare la sua versione dei fatti.
Scrivo da quando ho preso in mano una penna per la prima volta. All’epoca mi limitavo a ricopiare le lettere che vedevo, poi col tempo ho imparato a metterle insieme per comporre parole e da lì in avanti è stata tutta una discesa nel pozzo senza fondo della mia immaginazione e della mia logorrea.
Qui ne troverete svariati esempi.
Amo l’intrattenimento ma sostengo a gran voce i numerosi, necessari, abissali cambiamenti che deve fare per diventare un intrattenimento giusto per tutti.
Serie tv di cui potrei parlare per i secoli a venire: Hannibal, Our Flag Means Death, The Sandman…
Film della mia vita: Predestination, Big Fish, Donnie Darko, Men & Chicken…
I MIEI Videogiochi: Death Stranding, The Last of Us Part II, Little Nightmares.