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Anne Rice’s Interview With The Vampire 2 – 01 – What can the damned really say to the damned

Anne Rice’s Interview With The Vampire 2 – 01 – What can the damned really say to the damned

Ho finito da poco la seconda stagione di Interview with the Vampire.

Non vorrei spoilerare tutti gli otto pezzi che scriverò, ma diciamo solo che questa stagione ha fatto tutto ciò che desideravo e pure di più.

Interview with the VampireHo iniziato la seconda stagione di Interview With The Vampire storcendo il naso. I primi tre episodi mi sono pesati un po’ e lo sapevo.

Forse ero anche troppo prevenutǝ, proprio perchè le dinamiche della Rice non mi piacciono, l’ho già detto in precedenza.

Non amo che si passi da un letto all’altro nella realtà e tra umani, ma so che succede.

Perchè lo devo vedere anche in opere di fantasia, fra l’altro che parlano di vampiri?

Che palle.

Però così è con queste storie e pace, lo sapevo.

Sapevo di Armand e Louis, sapevo della separazione di Louis da Lestat per ovvie ragioni…

Quindi ero prevenutǝ e già partivo senza troppe aspettative.

Come sono statǝ smentitǝ!

E che bello quando ciò succede!

Gli sceneggiatori di questo gran bel lavoro che è Interview With The Vampire hanno confezionato un prodotto egregio e puntata dopo puntata mi sono resə conto che non mi dava poi così fastidio la dinamica creatasi.

Andiamo con ordine.

Eravamo rimasti a Claudia e Louis che partono per l’Europa alla ricerca di altri vampiri dopo aver ammazzato Lestat.

Questo nel racconto di Louis.

Nella vita odierna invece ci è stata appena data la bella notizia che Louis ha un nuovo amore: il vampiro Armand.

La notizia è stata data a Daniel, più che altro, che se vi ricordate è entusiasta come un sacchetto della monnezza.

Tra l’altro la notizia di questa bella nuova coppia creatasi gli arriva in contemporanea con un paio di ricordi che gli si sbloccano sul vampiro Armand e vedremo che ricordi.

Spiego a priori che Armand è antico, potentissimo e bastardo come pochi.

Però nella serie questo ancora non si sa.

È bello dirlo prima perchè così l’interpretazione di Assad Zaman (altro gran bel ragazzo) risulta ancora più brillante.

Aggraziato e col faccino da angelo sembra pendere dalle labbra di Louis.

Non è esattamente così.

E Daniel che è lì ha, appunto, dei vaghi ricordi del primo incontro con Armand e Louis negli anni ‘70, ma ancora non ha TUTTI i ricordi.

Proseguiamo il racconto di Louis intanto.

Lui e Claudia giungono in Europa.

Breve inciso: la nuova attrice scelta per interpretare Claudia, perché quella precedente purtroppo non ha potuto continuare con le riprese per altri impegni, è BRAVISSIMA.

Siamo in periodo di guerra.

Questo consente alla serie di prendere una direzione interessante riguardo alle uccisioni di Louis e Claudia, perché, insomma, drenare nazisti non è affatto una brutta cosa. Grandi soddisfazioni.

E consente anche al nostro vampiro filosofo di fare interessanti considerazioni sul sangue che bevono di quei tempi.

Louis sostiene che bevono tristezza causata dalla guerra, che il sangue è intriso di tristezza che affligge anche loro.

Ma no, Louis. Tu sei triste tutto per i fatti tuoi.

Va beh, scherzo, ormai saprete che Louis e i suoi rigurgiti di umanità mi stanno stretti.

Anche se in questa stagione ho rivalutato il vampiro vittimista tantissimo, devo dire.

In ogni caso concordo che il sangue bevuto incide sul vampiro che lo beve, certo, è il suo nutrimento.

Louis dice che non riesce a scaldarsi con quel sangue e vedremo in seguito che non è sangue BUONO per fare nulla, soprattutto non per fare altri vampiri.

Claudia è un vampiro che viaggia e in mezzo alla devastazione della guerra è pure più facile.

Non ha un solo problema ad approfittarsi dei soldati a terra e il cibo, seppure non particolarmente buono, c’è.

Louis è la zavorra di Claudia.

Non solo fa fatica a starle dietro, ma ha pure le allucinazioni.

Continuo a non comprendere l’esigenza di Claudia di incontrare altri vampiri.

Penso lei voglia solo smentire Lestat per il quale i vampiri erano tutti malvagi.

Vuole scoprire che ci sono vampiri con cui poter condividere l’eternità ed è pronta a tutto, anche a fare la vita di merda che lei e Louis stanno facendo, pur di provare che ha ragione.

Nel frattempo, ai tempi nostri, le battute di Daniel verso Armand sono la luce di queste prime puntate e Armand che non riesce a trattenere il sorriso è pure meglio.

Sono proprio queste interazioni, seppur brevi, ad avermi tenuto incollatǝ allo schermo.

Questo Armand e questo Daniel sono un concentrato di impertinenza da una parte e rassegnazione vampiresca dall’altra.

Si vede già qui che c’è dell’attrito che ha sotto dell’altro e che quell’altro lo vedremo, prima o poi.

Grazie per avermi ascoltato, autori.

Veniamo ora alle allucinazioni di Louis.

Altra luce abbagliante nella semi oscurità delle prime puntate di questa stagione.

Le allucinazioni di Louis su Lestat sono il modo con cui gli autori hanno tenuto vivo Lestat laddove non c’era.

Il mio timore per questa stagione erano proprio le mancate interazioni tra Lestat e Louis, che si sono lasciati da tempo.

Invece questa brillante idea di Louis che vede Lestat praticamente sempre e ovunque ha permesso di non far sentire la sua mancanza.

Sam Reid ha illuminato con pochi secondi di apparizione ogni episodio.

Illuminato non è un’esagerazione perché quest’attore è straordinario.

Se ci sono premi da vincere spero li vinca tutti lui.

Nella prima puntata ancora non è chissà che, ma sarà un crescendo fino ad esplodere con la settima e l’ottava.

Anche nelle allucinazioni Louis vede Lestat sopra le righe, un eccesso che cammina.

E Sam è bravissimo a rendere questo Lestat leggermente diverso da quello del Lestat del racconto della prima stagione.

Questo Lestat delle allucinazioni (con affetto definito Dreamstat) è sempre frutto del racconto di Louis, ma è anche frutto della mente di Louis in un periodo molto disturbato della sua vita da vampiro.

Quindi è un Lestat dentro un altro Lestat.

E, attenzione perché questo è importante ed è un’altra cosa meravigliosa di questa stagione, nessuno di questi è Lestat.

Noi Lestat non l’abbiamo MAI visto davvero fino ad ora.

È stato sempre un Lestat raccontato da altri.

E questo Sam, l’attore che lo interpreta, lo sa bene.

Morgan e Emilia sono i due bei personaggi di questa puntata che non appena ho conosciuto sapevo avrebbero incontrato la sfiga che porta Louis.

Poverini.

Una bella coppia etero, per una volta, massacrata dalla sfiga di aver conosciuto il vampiro vittimista per eccellenza.

Ovviamente non è vero e Louis non ha colpa di ciò che succede loro, però a me piace colpevolizzarlo.

Di fatto con ciò che accade ad Emilia finalmente Louis si convince a credere a Claudia e ad andare a cercare il vampiro che sicuramente vive da quelle parti e caccia in quei boschi.

Siamo in Romania.

Ai tempi nostri Louis sembra più consapevole della fallacità della sua memoria.

Corregge perfino i suoi errori mentre racconta.

Un gran bel passo avanti, devo dire.

Dal canto suo Daniel ha il problema di avere un nuovo partecipante all’intervista: Armand.

Armand è sempre in mezzo ai piedi anche se non ufficialmente.

E Daniel è convinto di non poter sfondare le barricate di Armand.

Con le sue capacità di giornalista può entrare in Louis, ma non in Armand.

Questo fastidio di Daniel si traduce in battibecchi tra lui e Armand che sono spassosi e anche molto rivelatori.

Gli scambi tra Claudia e Louis nel passato sono altrettanto spassosi, devo dire.

Il primo vampiro che trovano è un disastro e perfino Louis se ne lamenta.

La sua reazione è fantastica:

Claudia al vampiro: Us, you, the same. (Noi, tu, siamo uguali)

Louis al vampiro: Not the same, not even close. (Non siamo uguali manco per niente)

Sei proprio un precisino del cazzo, Louis.

Non sai manco cosa sono i vampiri e stai lì a sindacare sulle varie tipologie che possono esistere?

Il rapporto tra Daniel e Louis si intensifica.

Louis continua a ringraziarlo per tutti i ricordi sbloccati che, a suo dire, sono merito delle domande di Daniel.

E Daniel sente che Louis è sincero.

Ci sono momenti toccanti tra loro, si è creato un rapporto in poco tempo, solo condividendo dei ricordi.

Questo sarà importante per ciò che succederà nel finale di stagione.

La seconda vampira che Claudia e Louis incontrano non è meglio.

In pratica è colei che sta facendo i vampiri/mostri per curare la sua solitudine e i risultati dell’utilizzare il suo sangue triste e freddo per farli sono quelli che abbiamo visto.

Louis rischia la vita come un coglione, Claudia lo salva e alla fine ne faranno le spese i due vampiri appena conosciuti, sempre per la sfiga che reca Louis.

La vampira rumena è tale Daciana che, tra le altre cose, dice a Louis We own the night.

Questa brevissima frase si rivelerà importante.

Sembra che Louis non ascolti mai un cazzo, invece a volte sta attento.

Daciana muore buttandosi nelle fiamme, purtroppo.

Dopo aver conosciuto Louis, guarda caso.

Scherzo come sempre, però è interessante il fatto che nonostante Louis e Claudia le abbiano prospettato una vita insieme e sangue più sano da bere, lei abbia comunque deciso di farla finita.

Come diceva Lestat, la solitudine che prova un vampiro è atroce.

E se noti, Claudia, non è che i vampiri incontrati finora possano dirsi vostri simili.

Armand e Louis discutono dell’intervista nel loro letto matrimoniale.

È un’interessante conversazione per capire le dinamiche della loro relazione.

Armand è antico e potente eppure si ha proprio l’impressione che voglia compiacere Louis in ogni cosa e che lo piazzi su un piedistallo dal quale Louis chiede e ottiene tutto ciò che desidera.

In parte credo che Armand sia innamorato veramente, ma che abbia un modo molto disturbato di mostrarlo, in parte non penso che amore sia il termine giusto da usare tra questi due.

Ne parleremo ancora, ovviamente, perché è ciò su cui si basa tutta questa stagione.

Intanto questa scena dà la forte impressione che il matrimonio tra Armand e Louis sia inteso come una prigione.

Io credo per entrambi, non solo per Louis.

Vorrei precisare già ora che io amo Armand, questo Armand e che, come sempre, un personaggio non deve essere corretto e giusto per piacermi.

Quindi non devo trovargli giustificazioni, mi piace e basta.

È un vampiro, non è un umano.

Insieme i due decidono che devono ritrovare in Daniel il ragazzino sprovveduto e coglione (mia parafrasi) che avevano conosciuto negli anni ’70 e approfittarsi di lui.

Sì, buona fortuna, imbecilli, è più intelligente lui così com’è di voi due messi assieme per i prossimi cent’anni.

Il giorno dopo i due si presentano così di fronte a Daniel e quello ci mette poco ad asfaltarli come suo solito.

Armand decide di inserirsi nell’intervista ufficialmente, ma come comincia a parlare viene interrotto da Daniel in malo modo.

E ZITTITO.

Quella scena è emblematica.

Guardate la faccia del vampiro centenario appena zittito dall’umano e guardate Louis che con quella manina cerca di rabbonirlo.

Probabilmente nemmeno Louis si è mai permesso di parlargli così.

E ADORO che Daniel se ne freghi e si prenda tutte le libertà del mondo.

Fuck these vampires.

 

Sul finale Claudia e Louis si avviano verso Parigi.

Durante il viaggio (sempre in compagnia dell’allucinazione di Lestat) Louis dice We can’t be the only good ones out there.

WHAT?

Ma in base a che voi siete i good ones?

Ti devo mandare affanculo anche qui, Louis?

Il discorso di base è che Louis promette a Claudia di trovare loro simili, ma se non dovessero essere fortunati a lui basta sapere che lei è l’unica vampira al mondo, e sarà abbastanza.

BALLE.

Per Louis, Claudia non è abbastanza, basta guardare quanto Louis abbia bisogno di richiamare il suo ricordo di Lestat per continuare.

E per Claudia non è abbastanza Louis.

Solo che lei è sempre stata più sincera a riguardo, è Louis che non ci sente da quell’orecchio.

Tu non sei abbastanza per lei, Louis, non lo sarai mai.

Armand glielo dirà chiaramente in futuro.

Bugie.

Tu e Claudia vi raccontate bugie per restare insieme e continuare il viaggio.

 

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Scrivo da quando ho preso in mano una penna per la prima volta. All’epoca mi limitavo a ricopiare le lettere che vedevo, poi col tempo ho imparato a metterle insieme per comporre parole e da lì in avanti è stata tutta una discesa nel pozzo senza fondo della mia immaginazione e della mia logorrea.
Qui ne troverete svariati esempi.
Amo l’intrattenimento ma sostengo a gran voce i numerosi, necessari, abissali cambiamenti che deve fare per diventare un intrattenimento giusto per tutti.
Serie tv di cui potrei parlare per i secoli a venire: Hannibal, Our Flag Means Death, The Sandman…
Film della mia vita: Predestination, Big Fish, Donnie Darko, Men & Chicken…
I MIEI Videogiochi: Death Stranding, The Last of Us Part II, Little Nightmares.

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