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Anne Rice’s Interview With The Vampire – 07 – The Thing Lay Still

Anne Rice’s Interview With The Vampire – 07 – The Thing Lay Still

Queste sono le battute finali di Interview with the Vampire e della prima parte del racconto di Louis.

La prima stagione doveva racchiudere tutto il libro di Interview With the Vampire.

Poi per diverse motivazioni hanno deciso di dividerla in due e lasciare come finale della prima parte la morte di Lestat.

La seconda stagione non sarà altro che la continuazione del libro dalla morte di Lestat fino alla conclusione.

Apriamo l’episodio con Daniel che guarda Rashid con questa faccia.

Dopo il sogno fatto, ci credo.

Poi chiede a Louis se un immortale può morire.

Perché per Daniel è difficile credere che si possa uccidere Lestat.

Nella teoria avrebbe ragione, nella pratica un po’ meno.

Un vampiro si può uccidere eccome, se lo vuoi davvero.

Se ci metti impegno nel farlo.

Se non dici sì, voglio ucciderlo, però poi no, non se sono più tanto convinto.

Sto parlando con te, Louis.

Perché qui l’impegno messo sarà solo da parte di Claudia e Louis in realtà sarà solo un ostacolo alla messa in pratica di quanto vuole fare la vampira.

Nonostante la sua intelligenza, Claudia è molto ingenua a credere che Louis andrebbe fino in fondo nell’uccidere Lestat.

Di certo è pronto a fargli del male (anche con ragione, dopo averle prese in quel modo la vendetta ci sta), di certo è pronto a ristabilire una sorta di parità tra loro.

É pronto a far capire a Lestat che anche lui sa procurare del male fisico, se vuole.

Ma non è pronto ad ucciderlo, a cancellarlo per sempre dalla faccia della terra.

E questo al di là della natura umana di Louis, che sappiamo emergere solo quando fa comodo a lui.

In realtà quando vuole uccidere uccide.

Ma uccidere Lestat è un’altra cosa.

Uccidere il suo compagno, il vampiro con cui ha condiviso decenni di vita è un’altra cosa.

A mio parere Claudia pecca di fin troppa ingenuità a pensare che in questo contesto Louis non diventi per lei un peso.

E lei non condividerà nulla con Louis del suo piano, in quello sarà molto attenta.

Però non basterà a non farlo interferire.

Come ho già detto, nel libro il fatto che dall’oggi al domani si decida di uccidere Lestat è molto assurdo e per me campato per aria.

Non c’è una motivazione scatenante.

Claudia ritiene che Lestat le abbia fatto un dispetto a farla vampiro così piccola, poi lui non racconta mai niente sui vampiri, non dà risposte, in più sicuramente ha ammazzato il suo maker

E allora lo uccidiamo anche noi.

E Louis dietro come un coglione.

Che poi nel libro Lestat è insopportabile, un personaggio di uno squallido inarrivabile, eppure non si merita di morire.

Nella serie almeno capisco perché Claudia lo voglia uccidere, perché Claudia ritenga di doversi liberare di lui.

Per quello apprezzo e, anche se personalmente non voglio che Claudia ce la faccia, almeno mi godo le scene che portano al risultato finale.

E Louis che attivamente partecipa è la differenza rispetto al libro.

Nella serie Louis finisce Lestat sgozzandolo.

Io lo ritengo l’atto di un vigliacco che alla fine, stretto tra due fuochi, decide per il fuoco che gli sembra più dalla parte della giustizia (Claudia).

Il discorso che l’ha portato a procedere con l’omicidio di Lestat è stato probabilmente un discorso di valutazione: tra Claudia e Lestat la più buona e meno colpevole è Claudia, do retta a lei.

Poi vedremo che non è esattamente un omicidio e che Louis stesso farà in modo che non lo sia.

Intanto l’intenzione iniziale ce la mette.

Anche qui.

Io sono a favore di tutto ciò che succede perché riporta parità nella coppia di vampiri.

É giusto che Lestat sappia che se ti comporti in un modo, poi ricevi nello stesso modo.

Tu mi fai cadere da centinaia di metri d’altezza ed io ti sgozzo. Uno pari.

Ma non credo sia quella la vera motivazione dietro ai gesti di Louis e perciò ci perde.

Ad ogni modo, nel racconto, Louis dice a Daniel che improvvisamente era impossibile convivere con Lestat.

Lestat diventa paranoico e costringe Louis e Claudia a vivere come due prigionieri, a dormire tutti nella stessa stanza, costantemente controllati, costantemente sotto ai suoi occhi.

Sempre che il racconto di Louis sia vero, la paura di Lestat penso derivi dal fatto che non si sente più sicuro lì dove vivono.

Non si sente più sicuro a casa sua, né con la sua famiglia, né con la gente che vive in quel posto e spesso bussa alla loro porta.

Troppe persone che vanno in giro porta a porta a vendere, troppe persone che li guardano, li studiano.

Tutte persone che se hanno la malsana idea di entrare in casa loro, poi fanno una brutta fine.

Il fatto che la loro casa sia diventata un bersaglio, porta Lestat a voler lasciare il posto e andare lontano.

Certo non è facile per un vampiro di quei tempi viaggiare, per quello è una soluzione che si tiene per ultima, però non è impossibile.

Anzi forse viaggiare e non stare sempre nello stesso posto sarebbe ciò che impedisce ad un vampiro di essere scoperto.

Perché dopo sessant’anni la gente si chiede come mai non invecchi d’un giorno e come mai non ti si vede mai in giro sotto alla luce del sole.

Che Lestat non avesse mai considerato il problema mi sembra improbabile, forse ciò che lo rende più paranoico adesso è avere qualcuno da proteggere oltre a se stesso.

I modi sono sbagliati, il sentimento dietro no.

Anche qui non c’è mai stata una vera, sentita conversazione tra i due vampiri interessati.

Se Louis avesse preso Lestat e gli avesse detto “Voglio stare solo con te, ti amo, lasciamo andare Claudia dove vuole e noi andiamo dove vogliamo” sarebbe stata una partita vinta ancora prima di cominciarla.

Il Lestat della serie AMA Louis, l’avrebbe ascoltato.

Ma Louis non fa dichiarazioni, non prende iniziative di questo tipo e si fa solo trascinare dagli eventi.

E così Claudia prosegue col suo piano.

Intanto Daniel continua ad essere preso da Rashid

e Louis se ne accorge.

Il piano di Claudia è di dare una festa prima della loro partenza, una grande festa dove loro si ciberanno di un sacco di gente, faranno una strage e poi se ne andranno.

Lestat è stuzzicato dall’idea di andarsene col botto.

Claudia in realtà vuole avere la possibilità di avvelenare un invitato che poi Lestat si mangerà così da essere a sua volta avvelenato.

Vedrete che tutto ciò che capiterà da qui in poi sarà un pensare in anticipo sia di Claudia che di Lestat per azzerare l’uno le mosse dell’altra, fregandosi ripetutamente tra loro.

Perché Lestat sa di non potersi fidare di Claudia e Claudia sa che Lestat non è stupido.

Infinitamente più interessante e ben architettato rispetto al libro, dove invece Lestat fa la parte del coglione che si beve tutto ciò che gli viene detto e portato.

Il tema della festa che i vampiri organizzano è proprio la loro immortalità.

La gente che vuole conoscere il loro segreto verrà scelta a caso tra gli invitati e subito dopo la festa sarà accompagnata a casa loro per avere la grande rivelazione su come essere giovani per sempre.

La grande rivelazione è ovviamente diventare cibo per i tre vampiri che si affamano da giorni giusto per rendere il banchetto finale ancora più esaltante.

In tutto ciò questi due sembrano la coppia più bella del mondo che uno si dice… Boh, va beh.

Che coglioni.

Cosa vi manca per stare insieme senza cercare di uccidervi a vicenda?

Vi manca la serenità e il cervello.

Daniel è ancora una volta distratto da Rashid.

Se ve lo state chiedendo qui Daniel sta guardando Rashid, mentre Louis parla.

Io lo capisco, eh?

L’espressione di rimando di Louis sembra stare per “Ti sto forse annoiando, Daniel?

E “Ommioddio sì, Louis, sì! Sei noioso come la morte che non può più coglierti. Sei NOIOSO. NO-IO-SO!

Però sempre meglio di quello del libro che ti descrive i passi sul terreno mentre cammina per raggiungere la casa sulla collina, eh?

Sempre meglio tu di quello lì.

Il Louis del libro ti fa venire voglia di calarti un martello forte sulle dita dei piedi per vedere se provi ancora qualcosa, se il dolore può servire a svegliarti dal sonno profondo che ispirano le sue descrizioni.

La festa organizzata è qualcosa di spettacolare.

Uno spreco di soldi tipo quei matrimoni inutili che durano tre giorni che si usano fare tra umani.

Almeno qui la scena della danza tra i due consorti è mille volte più interessante e coinvolgente.

Lestat ha un momento di malinconia pensando al fatto che devono andarsene e lui non vorrebbe lasciare quel posto.

Qui secondo me è un mix di sentimenti dati dai ricordi che ha con Louis legati a quel posto dove l’ha trovato per la prima volta (ricorderei che Lestat si è stabilito lì perché lì Louis aveva la sua vita umana).

E anche dispiacere dato dal fatto che SA che non stanno per partire insieme, che in quella notte si deciderà ben altro del loro futuro.

Così Lestat invita Louis ad una danza d’addio e Louis accetta subito.

Entrambi in realtà sanno che si stanno dicendo addio veramente e non stanno solo dicendo addio a quel posto e a quella vita.

Assurdo che Louis pensi che Lestat non si sia reso conto di niente.

Lo giudica un vampiro inarrivabile e potentissimo e poi pensa che una ragazzina possa fregarlo così, come niente?

La ragazzina lo fregherà, d’accordo, ma che Louis non abbia manco un dubbio è davvero assurdo.

Ciò che il Louis dei nostri tempi dice di quella danza tra loro è inquietante, ma assolutamente verosimile.

Dice che successivamente i giornali hanno parlato molto di tutto ciò che è successo quella notte, della festa, dello sfarzo, dei morti, della strage.

Ma non una parola sulla loro danza, come se il crimine peggiore fosse stato commesso su quella pista da ballo, dove due uomini avevano ballato e si erano baciati.

È Louis a baciare Lestat davanti a tutti.

Da una parte una gran bella dichiarazione potente e definitiva, dall’altra una cosa che poteva essere fatta prima.

Prima che tutto andasse a rotoli.

Sei un cretino, Louis.

Adesso?

Adesso arrivi a dichiararti così, adesso che è tutto finito?

Il Louis di oggi ci dice “I was his and he was mine” (Ero suo e lui era mio).

Ma vaffanculo.

Adesso che c’è in piedi il piano per ucciderlo.

Quanto sei coglione Louis.

Louis si fa prendere dai rimorsi adesso, “Non lo voglio più uccidere!

Claudia se ne accorge e va a dividerli subito.

Te lo levo dalle mani perché come lo tocchi ti ricordi che un po’ ti piace, Louis, e ti fai venire gli scrupoli”.

Io questi due li voglio insieme ai nostri tempi, adesso.

Il Louis che sta raccontando a Daniel e il Lestat di oggi che non so bene come possa essere diventato, ma di sicuro è rimasto molto interessante.

Sarebbero uno spettacolo.

Troppo tardi, comunque, il piano è in motion e i tre vampiri si portano a casa, come deciso, le vittime prescelte.

Tra le quali quella avvelenata destinata a Lestat.

Sia Lestat che gli spettatori sono portati a credere che la vittima avvelenata sia una.

Ovviamente verrà fuori ben altro.

Quando Lestat sta per cibarsi del ragazzo che Claudia gli ha lasciato come dono tutto si rivela.

Si palesa Antoinette, che è stata vampirizzata apposta per leggere i pensieri di Claudia e Louis, cosa che Lestat non poteva più fare.

Mi spiace per l’utilizzo che si fa di questa povera donna, ma Lestat ha fatto bene a premunirsi.

Anzi forse avrebbe dovuto crearsi qualcuno in grado di leggere i pensieri di ‘sti due pure prima, subito dopo che Claudia era stata fatta.

Escluderlo così dalle discussioni familiari è sempre stata una mossa da stronzi.

Quindi Lestat non beve dal ragazzo lì davanti a lui, perché Antoinette gli ha rivelato che è quello che è stato avvelenato.

E invece no.

Claudia aveva capito di Antoinette, immaginava di essere seguita, immaginava di avere qualcuno che leggeva i suoi pensieri e ha sempre pensato e condiviso solo ciò che le faceva comodo.

L’invitato avvelenato è un altro dal quale Lestat ha già bevuto.

Lestat è avvelenato da un pezzo.

Sconfitto più emotivamente che fisicamente, Lestat cade a terra.

Antoinette viene impalata da Claudia che poi se ne va chiedendo a Louis di dire addio a Lestat e poi finirlo.

E Louis lo fa.

Abbraccia Lestat e sfodera una lama.

Lestat sente che è finita e il suo ultimo pensiero è una dichiarazione d’amore a Louis, pensate.

I have loved you with all myself I’m happy it was you here with me à la fin.

(Ti ho amato con tutto me stesso, sono felice che sia tu qui con me, alla fine)

Giusto per correttezza farei notare che qui Lestat potrebbe reagire e ancora difendersi e strappare braccia e spaccare teste a tutti e scappare, seppure avvelenato.

Non lo fa perché l’idea che Louis voglia davvero ucciderlo è abbastanza per fargli abbassare le mani e arrendersi.

Let it be.

E poi Louis gli taglia la gola.

Claudia intinge la penna nel sangue di Lestat e ne trascrive le ultime parole, com’è d’uso alla nostra psicopatica serial killer.

Mets-moi dans mon cercueil, Louis Louis” (Mettimi nella mia bara, Louis)

Un ultimo appello di Lestat all’umanità che Louis tanto dichiarava di avere.

E Louis ascolta, in effetti.

Ha anche lui il suo piano da attuare una volta accontentata Claudia.

Fra l’altro Louis è particolarmente feroce quella sera con la gente del posto.

Non si limita a berne il sangue, li massacra.

Gli piace uccidere. Punto.

Gli piace il sangue, gli piace il potere che deriva dall’essere un vampiro. Punto.

È un ipocrita di merda. Punto.

Antoinette viene bruciata (ancora viva, aggiungerei) e Louis la guarda.

Che non facesse il moralista del cazzo solo quando gli fa comodo, solo questo gli chiedo.

Per il resto voglio bene anche a lui, lo ripeterò all’infinito.

Louis racconta che con Claudia decide di non bruciare Lestat, ma di metterlo in una di quelle bare con l’apertura da dentro e lasciarlo fuori per farlo raccogliere con la differenziata.

E lui e Claudia se ne vanno subito dopo, lasciano il paese.

Daniel inizia a dire scomode verità e Louis sembra rimanerci di sasso.

Non hai ucciso Lestat, l’hai messo in una bara e l’hai fatto portare alla discarica dove c’erano topi di cui poteva cibarsi. Non sei morto tu cadendo da centinaia di metri e vuoi che mi beva che è morto Lestat perché gli hai fatto un taglietto sulla gola?

Espressione del vampiro beccato a raccontare cazzate.

Louis nega, ovviamente, ma Daniel continua ad incalzarlo proprio perché lo vede in difficoltà e lo vuole far crollare.

Qui interviene Rashid che si alza e blocca il momento anche con un certo fastidio.

Si ha la sensazione che Rashid stia esercitando un suo potere, non un compito che gli è stato dato da Louis.

Rashid appare in controllo della situazione.

E Daniel prosegue con le sue domande adesso anche nei confronti di Rashid, perché c’è qualcosa che non gli torna dal momento in cui ha fatto quel sogno.

E vuole capire.

Louis grazie alle domande di Daniel ha tutta una serie di flashback che a mio parere mostrano ciò che è successo davvero.

Louis che urla disperato mentre tiene tra le braccia Lestat privo di vita,

Louis che con uno scatto d’ira mette una mano alla gola di Claudia quando lei insiste per bruciare Lestat.

Daniel esterna tutta una serie di considerazioni su Louis con cui concordo pienamente, soprattutto il

Sei rimasto un magnaccia che paga una prostituta per parlarci insieme, hai bisogno di raccontare la tua storia, vuoi che la tua storia sia ascoltata, ma poi non hai manco le palle di raccontarla giusta.”

Alle spalle di Daniel, Rashid si leva guanti, lenti a contatto, si alza in volo e si rivela un vampiro di 514 anni.

Portati benissimo.

Devo dire che Daniel non sembra manco stupito.

Neanche quando Rashid dice di averlo salvato da Louis nel 1973, perché Louis è violento e va tenuto a bada.

E quindi all’epoca se Rashid non si fosse presentato Louis si sarebbe mangiato Daniel, intuisco.

E quale sarebbe stato il problema?

Bah.

Daniel non sembra impressionato.

Sapete quando si impressiona?

Quando Louis prende per mano Rashid e afferma,

Questo è il vampiro Armand ed è l’amore della vita mia.

Vi prego guardateli! Guardate questi due cretini.

Io sono con te Daniel.

Volete conoscere la mia reazione a questa dichiarazione?

È stata questa.

E così si conclude la stagione.

Ora un po’ di considerazioni finali a caso e probabilmente manco complete.

Perché ogni giorno ne penso una nuova e ogni giorno leggo qualcosa in più che mi illumina di altre idee su questo gruppo di imbecilli immortali.

Gruppo che mi fa a tratti morire dal ridere, a tratti tenerezza, a tratti prenderei a scarpate…

Potrebbero aver detto una cazzata e potrebbero avere in mente qualcosa ‘sti due, Armand e Louis.

Oppure potrebbe avere in mente qualcosa solo Armand, potrebbe aver giocato con la memoria di Louis, potrebbe aver tolto parte della memoria di Louis per non farlo soffrire affogato nei ricordi.

O magari ha in mente qualcosa Louis, ha utilizzato il racconto per contattare Lestat visto che non sa dove sia…

Tutto potrebbe essere, perché chiaramente la serie non segue il libro passo passo, grazie al cielo, e perciò potrebbe andare ovunque.

E questo io mi auguro.

Se così non fosse, però, se l’amore della vita di Louis fosse davvero Armand, al momento, e Louis avesse detto la cosa con sentimento…

Ma vaffanculo Louis.

Non hai mai detto ti amo a Lestat e adesso…? Ma vaffanculo, Louis.

Come ho detto, nell’eventualità, questa rivelazione finale per me rovinerebbe tutto.

Nelle opere scritte purtroppo la Rice descrive un concetto di amore tra vampiri e compagni eterni che per me non ha senso.

Per quello spero che la serie se ne discosti.

La Rice ha appiccicato modi di fare umani a creature non umane e per me la cosa è inconcepibile.

Gusto personale, sto parlando di mie idee a riguardo, non di come tutti dovrebbero scrivere o del fatto che certe cose non dovrebbero essere scritte.

Dico solo che la mia idea di amore eterno, il mio concetto di compagno eterno non c’è MAI da nessuna parte.

Per forza poi mi devo scrivere le storie da me.

Louis e Lestat prima di stare insieme hanno altri compagni, altre storie molto importanti con vampiri che definiscono loro amori.

E così per me la loro storia d’amore perde di significato.

Il Louis e il Lestat del libro non mi piacciono affatto come coppia, non mi fanno provare alcuna emozione.

Quindi se la serie dovesse attenersi a questo tipo di relazione tra loro potrò abbandonarla molto presto.

Ma potete contarci che non andrò in giro a lamentarmi come fanno gli altri, semplicemente non la guarderò.

È che ho un concetto dell’amore e specialmente dell’amore eterno molto diverso da quello della maggior parte della gente.

Non a caso io non ho mai trovato il mio amore eterno.

E la cosa che può farvi comprendere quanto per me questa cosa sia importante è che il non averlo trovato e il sapere che non lo troverò mai non mi rende affatto triste.

Perché se non c’è nessuno che la pensa come me su questo punto, allora tanto non funzionerebbe con nessuno, quindi perché rattristarmi?

L’amore eterno anche tra umani è che si ama una persona e una soltanto.

Quella è.

Non posso vederlo nella vita reale, perché ovviamente non esiste, NESSUNO ha questo concetto dell’amore, e non me lo fate vedere manco nell’intrattenimento?

È così noioso il pensiero che due creature possano condividere giorni e giorni e giorni insieme senza annoiarsi mai, senza pensare che è monotono stare sempre con una persona sola, senza pensare vorrei provare altro?

È davvero così poco umano?

Eh, allora mi sa che sono meno umanǝ dei vampiri stessi, perché io potrei senza alcun dubbio amare una creatura sola per centinaia di anni attraverso mode, usi e costumi, guerre e pestilenze e non stancarmi mai.

E quello tra Louis e Lestat nel libro non è l’amore come lo intendo io, non è il concetto di compagno eterno come lo intendo io.

Incrocio le dita che la serie prenda tutt’altra strada.

Anche perché leggendo le varie idee che hanno in mente gli autori per il futuro ce n’è una in particolare che proprio mi dà fastidio, che è quella di considerare sempre lo stato di Louis come vittima.

E sapete quanto io sono in disaccordo con questa visione del personaggio.

Vedremo.

Voglio incrociare le dita, non illudermi, perché sono sempre prontǝ al fatto che le cose vengono date e tolte nel giro di pochissimi secondi.

Non mi fido di nessuno, né di questi autori, né di Our Flag Means Death, né di The Sandman.

Tutto potrebbe ribaltarsi e rovinarsi in un secondo.

Ma si prende sempre quello che di buono c’è.

Alla prossima stagione, sempre che non si riveli una completa delusione, ovviamente.

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Scrivo da quando ho preso in mano una penna per la prima volta. All’epoca mi limitavo a ricopiare le lettere che vedevo, poi col tempo ho imparato a metterle insieme per comporre parole e da lì in avanti è stata tutta una discesa nel pozzo senza fondo della mia immaginazione e della mia logorrea.
Qui ne troverete svariati esempi.
Amo l’intrattenimento ma sostengo a gran voce i numerosi, necessari, abissali cambiamenti che deve fare per diventare un intrattenimento giusto per tutti.
Serie tv di cui potrei parlare per i secoli a venire: Hannibal, Our Flag Means Death, The Sandman…
Film della mia vita: Predestination, Big Fish, Donnie Darko, Men & Chicken…
I MIEI Videogiochi: Death Stranding, The Last of Us Part II, Little Nightmares.

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