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Anne Rice’s Interview With The Vampire – 03 – Is my very Nature that of the Devil

Anne Rice’s Interview With The Vampire – 03 – Is my very Nature that of the Devil

Apro questo episodio di Interview With The Vampire come al solito con una bella polemica perché questa serie, questo fandom e quest’opera in generale ne sono ricchissime.

Per aprire al meglio questa puntata di Interview With The Vampire affronterò la polemica del Daniel Molloy VECCHIO.

E scrivo proprio questo aggettivo, che per me non significa niente, perché è quello che certe persone usano per definire l’attore che lo interpreta.

Vecchio.

Old.

Cioè…ma si può?

A me fa ridere.

Non ripeterò mai abbastanza che oggi come oggi per definire qualcuno vecchio io devo vedere un essere centenario tipo la Leggidita di Elden Ring.

Altrimenti in tutti gli altri casi per me sono diversi gradi di età adulta.

Ma definire vecchio Eric Bogosian proprio no.

Di certo è un uomo maturo e, siccome in alcune zone del mondo quando raggiungi i trentacinque anni sei da buttare, ecco dove sopraggiunge il problema con l’attore.

I miei two cents in proposito.

Ho già detto che poco sopportavo Daniel così com’era stato concepito.

Ma perché questo?

Per il solito motivo: mi fa tristezza che il pensiero nella testa di un vampiro sia di vampirizzare solo ed esclusivamente ragazzi giovani.

Per me ‘sta cosa non ha mai funzionato, fin da quando ero ragazzinǝ anch’io.

Vampirizzare il ventenne, la ventenne per me ha del patetico che la dice lunga sul vampiro in questione.

Tra umani non mi interessano manco i trent’anni di differenza perché se si è adulti e consenzienti ognuno fa ciò che vuole, non mi riguarda.

Ma se mi racconti una storia di vampiri e non c’è un solo cazzo di vampiro che pensa di vampirizzare qualcuno che abbia più di diciassette anni mi girano.

Eccheccazzo.

Ma anche voi scrittori/trici e registi/e… La fantasia dove ve la siete infilata?

Per fortuna di questi tempi si è capito che, se non si comincia da qualche parte a sfatare questo mito della giovinezza, non ce la caviamo più.

E allora si vedono sempre più serie e film che vengono interpretate da attori grandi che interpretano parti da grandi.

Hannibal, Our Flag Means Death, The Sandman non avrebbero ricevuto manco un briciolo della mia attenzione se fossero stati interpretati da ragazzini.

Il discorso su Daniel qual è?

Parte dal fatto che Daniel, ad un certo punto del racconto, viene vampirizzato da Armand.

E che i due hanno una relazione come quella di Louis e Lestat, una relazione amorosa piuttosto lunga e sofferta fin da quando Daniel è ancora umano.

E da questa consapevolezza sono uscite le varie teorie secondo cui di certo Daniel deve ringiovanire, nella serie, perché questo sia possibile, altrimenti devono prendere un’altra strada.

Perché l’attore che interpreta Daniel e quello che interpreta Armand insieme no, assolutamente no.

E per me tutto ciò è patetico.

Se troveranno un modo per far ringiovanire Daniel io la leggerò solo ed esclusivamente come una scusa bella e buona.

Non ci vedrò dietro nient’altro.

Solo la necessità squallida di avere due faccini giovani che facciano presa sul pubblico e non una storia credibile e diversa dal solito.

Se così dovesse essere bella schifezza.

Perché io vorrei sapere dove sarebbe il problema se Armand si comportasse da vampiro centenario qual è e si innamorasse non di un ragazzino, ma di un uomo.

Se Daniel viene vampirizzato a quell’età per me Interview With The Vampire serie vince su tutto.

Il problema sarebbero le scene di sesso, apparentemente.

Dovete sapere che dopo i cinquant’anni in alcune parti del mondo c’è la convinzione che non si faccia più sesso perché non sta bene, è brutto da vedere.

Io non ho bisogno di vedere scene di sesso da nessuna parte.

Primo.

E comunque i vampiri per me si accoppiano in modo diverso.

Secondo.

Ma non mi darebbe alcun fastidio (ANZI) vedere quei due attori interagire in quel modo.

Se pensate che una scena di sesso su schermo debba essere messa lì per farvi eccitare dovreste andare a scegliere un altro tipo di film da guardarvi.

In teoria quelle scene su schermo dovrebbero essere messe lì con un senso e non allo scopo di far arrapare gli spettatori.

Che poi che problemi avete se vi piacciono solo corpi e visi giovani, scusate?

Va beh, considerazione personale.

Ecco, io faccio il tifo per QUEL Daniel e QUELL’Armand. Poi vedremo più avanti quale Armand.

Torniamo all’episodio di Interview With The Vampire di oggi.

Louis si fa domande esistenziali, seduto sulla panchina accanto a Lestat.

Io lo capisco e approvo.

Le domande esistenziali sono importantissime e tu che hai appena mutato la tua natura DEVI porti delle domande su te stesso e sul tuo scopo nella vita.

Però il tuo LARGER PURPOSE, come lo definisci tu, non deve diventare quello degli altri.

O diventare un modo per denigrare chi questo larger purpose non se l’è mai dato.

Trovati ‘sto cazzo di purpose e lascia gli altri in pace.

In particolare lascia in pace il tuo compagno che chiaramente si sente sminuito e non apprezzato se gli dici che non ha un purpose, no?

Per questa puntata leggerete spesso mie considerazioni anche esagerate in alcuni frangenti.

Vi avverto prima, perché è un episodio in cui Louis dà il meglio di sé come ipocrita, vittimista e compagno ostile.

Chi vede Lestat come un compagno abusive forse dovrebbe riguardarsi bene questa puntata e notare il comportamento terribile di Louis.

Io non vedo abusiveness da nessuna parte, tenetelo sempre presente.

Ho già spiegato perché.

Però se mi dipingete Lestat come un compagno abusive allora anche Louis ha le stesse colpe.

Non si è abusive solo con la violenza fisica, anche quella morale è terribile.

E Louis in questo terzo episodio dice cose terrificanti.

Mi metto nei panni di Lestat ed io non avrei fatto passare a Louis NESSUNA delle affermazioni che fa nei confronti dei vampiri e di Lestat stesso.

Ma chi cazzo sei, chi ti credi di essere, arrogante di merda?

Pensi che avere ancora moralità umana ti renda un vampiro superiore?

Perché?

In base a quale principio?

Un principio umano.

Ma tu non sei umano.

Cretino.

Che ci sta sempre bene.

Ripeto sempre, per chi cominciasse a leggere questi pezzi di Interview With The Vampire solo ora: AMO questo Louis, ma non per questo gli perdono qualcosa.

Lo amo con tutti i suoi difetti.

Il problema di Louis è mangiarsi gli esseri umani.

Non è giusto mangiare gli umani!

E Lestat gli risponde, “È giusto e accettabile quello che TU desideri e TU decidi, quindi.

Lo vedi il problema, Louis?

No, non lo vede.

Perché Louis risponde che potrebbero limitarsi a mangiare solo i cattivi, fare una selezione.

Lestat di nuovo gli chiede Come determini chi è cattivo e chi no? Sempre a tua discrezione.

Ma, cazzo, e questo non è un arrogante altrettanto, se non più, di Lestat?

Louis viene definito il vampiro buono, il personaggio positivo della storia, solo perché non vuole uccidere gli umani, ma non è una lettura corretta, per me.

In un mondo in cui ci sono umani e vampiri non puoi distinguere il bene dal male riducendolo a: uccidi umani allora cattivo, non uccidi umani allora buono.

Ma che patetico e superficiale modo è di definire un personaggio?

Io guardo con occhi da vampiro e dico

No, devono sopravvivere anche i vampiri, questo mondo è di entrambi quindi sopravviva il più forte, visto che la terra funziona così da secoli.

A me che prendi il padre di famiglia, la ragazzina che esce da scuola o il bambino che passa per strada frega zero, se devi mangiare mangia.

Poi apprezzo molto di più un vampiro, che caccia con i suoi mezzi e i suoi poteri sovrannaturali, di un cacciatore di merda che imbraccia un fucile e ammazza l’uccellino sul ramo.

Nelle opere scritte ad un certo punto, se ho capito bene, la Rice metterà in bocca a Lestat queste stesse parole: che si ammazzano solo i colpevoli.

Addirittura mi pare che si racconteranno di nuovo certe scene, tipo quella delle prostitute di cui parlavo nel pezzo precedente, spiegando che Lestat agiva in un certo modo perché quelle erano colpevoli di qualcosa.

Non ci sono ancora arrivatǝ e le mie sono supposizioni, ma se così fosse questo è un modo molto triste di ripulire un personaggio agli occhi umani.

Che poi Lestat è un personaggio squallido per tutto Interview With the Vampire libro.

Non comprenderò mai come abbia fatto a diventare il preferito dalla Rice che poi l’ha elevato a protagonista delle altre storie.

Per forza poi si è trovata nella necessità di migliorarlo, perché quello del primo libro era un personaggio senza spessore e senza speranza.

Ma io boh davvero, però pure la Rice mah.

E ci si chiede perché il Lestat della serie funziona così bene?

E beh, cazzo, la differenza è abissale.

Lestat dice anche a Louis che ogni singolo essere umano è capace di abomination.

Quindi, in teoria, dove prendi prendi c’è sempre la possibilità di ammazzare un cattivo se la definizione è così superficiale.

Anche un bambino in culla è un potenziale futuro assassino o criminale.

Louis, pensando di essere molto furbo, afferma

LORO discendono dalle scimmie, noi discendiamo da LORO quindi dobbiamo essere meglio di LORO.

Lestat che conosce bene Louis risponde

Dici LORO solo per avere la mia approvazione.”

Solo che poi è un po’ pirla, Lestat, ed è innamorato come una pera, e basta che Louis gli dica con questa faccia

Try something for me, mon cher.(Prova qualcosa per me, mio caro)

Che Lestat si scioglie e ovviamente proverà.

A modo suo, ma proverà.

Pure Lestat è un cretino e, anche se la dà vinta a Louis, non è che poi si impegni per provare veramente.

Andranno in giro a fare i giustizieri e trovare la giusta vittima cattiva.

Ma Lestat farà scena come suo solito e rovinerà il tentativo.

Ne farà le spese un povero gattino che Louis si mangerà per compensare il fatto che non riesce ad uccidere umani.

Per me sei più merda a mangiare il gattino, Louis, te lo dico perché così lo sai.

Lestat è infastidito “You’re ashamed of what we are.(Ti vergogni di ciò che siamo)

Che poi è un interessante parallelo con l’omosessualità.

Forse Louis vive l’essere vampiro così come il suo tempo gli ha imposto di vivere la sua sessualità.

Però io capisco l’immenso dolore di Lestat in tutto questo.

Il fatto che lui sia il personaggio stronzo impassibile, sarcastico, spietato non significa che non provi dolore.

A causa delle frecciatine e alle affermazioni che il suo compagno, il vampiro che ama e che ha scelto di avere accanto per l’eternità, non si fa problemi a buttargli addosso.

Nei panni di Lestat io non avrei avuto la stessa pazienza.

Avrei mandato affanculo Louis all’istante.

Tu non mi fai sentire sbagliato e inadeguato perché hai le tue crisi del cazzo di umanità che ti sbrodola dai buchi sbagliati, tesoro.

O ti tiri insieme e vedi che cazzo devi fare della tua eternità o vaffanculo.

Gli scambi tra loro due sono fantastici.

E nonostante io sia dalla parte di Lestat nei discorsi che fanno, apprezzo il Louis passionale che ribatte, discute, fa valere le sue opinioni.

Non è sbagliato che lui desideri essere un certo tipo di vampiro, è sbagliato che lo voglia imporre a Lestat.

Vedo Louis molto capace di prendersi ciò che vuole, quando vuole, ma il tuo compagno non è come te e lo devi accettare.

Lestat poi, dal canto suo, è difficile.

Per un po’ discute, poi si stufa e passa ai fatti.

Il suo difetto immenso è che spesso passa dalla parte del torto proprio perché è esagerato, è troppo, A LOT.

E lui sotto sotto lo sa.

Perciò vai di vere e proprie performances davanti a tutti a fare il buffone e il coglione solo ed esclusivamente perché Louis lo tira scemo.

Non ha nulla dell’abusivo, qui.

Lestat è a tutti gli effetti una creatura ferita dal compagno che ha reazioni da drama queen perché Lestat è fondamentalmente un esibizionista egocentrico.

Ma non sta facendo del male a Louis, lo sta subendo semmai.

Infatti, anche durante i racconti dei loro litigi, Louis sottolinea che stimava Lestat e che alla fine il sentimento per lui era fortissimo.

C’è da tenere presente l’Unreliable Narrator di cui parlo sempre e che per ovvie ragioni non posso citare solo quando mi fa comodo.

Tutto questo racconto di Louis è, appunto, un racconto di Louis, vai a sapere cosa è vero e cosa no.

Ma interviene Daniel con un sacco di considerazioni interessanti.

Daniel ferma Louis e gli fa ascoltare parte delle registrazioni del 1973, quando si sono incontrati la prima volta.

Le registrazioni sono le parole che in effetti Louis usa nel libro Interview With The Vampire per descrivere Lestat.

Le stesse che quando leggi il libro ti fanno chiedere dove cazzo stia la relazione tra ‘sti due che non si possono vedere.

Come sono diventati una coppia partendo da qui?

Come?

Louis descrive Lestat come un inferiore, uno che non aveva nulla da insegnare.

Louis si sente talmente più illuminato di Lestat che lo ripugna l’idea che Lestat gli debba fare da maestro.

E questo non appena Louis diventa vampiro.

Due secondi dopo queste sono le sue parole nei confronti di Lestat.

Capite che tra quelle e il racconto di amore e venerazione che sta facendo adesso c’è una bella differenza.

Per questo mi piace l’idea della serie di far raccontare di nuovo a Louis la storia.

Il primo racconto, che in teoria sarebbe più o meno quello nel libro, non ha nulla che faccia pensare ad una coppia che si ama.

E il Lestat raccontato nel libro non ha nulla di interessante.

Come cazzo ti sei anche solo invaghito di quel Lestat descritto così, Louis?

Ma io boh.

Mentre Daniel fa riascoltare a Louis le sue vecchie parole questa è la reazione di Louis

Non ci sono, non sono qui, e se ci sono non so niente.

Guardate che espressione da cretino che è stato beccato in pieno.

Il discorso di Daniel è questo, ve lo riassumo:

la vostra relazione è chiaramente una relazione di ABUSED/ABUSER

(vittima e carnefice in pratica)

però di solito la vittima, quando racconta la prima volta, è ancora innamorata e quindi tende a raccontare le cose più rosee di quello che erano.

Invece tu Louis hai fatto l’opposto:

la prima volta hai raccontato incazzato e adesso, dopo cinquant’anni, racconti da innamorato. Com’è?

LouisI don’t consider myself abused.” (Non mi considero una vittima)

E va beh, ho già spiegato che Louis ci tiene a dire questa cosa ma poi si contraddice quando gli fa comodo.

Sta di fatto che tu, Daniel, due domande dovresti fartele e due risposte dartele.

Non ti sembra strano che cinquant’anni dopo il racconto sia COSÍ diverso?

È tanto diverso.

Ritorniamo perciò al fatto che secondo me c’è un piano dietro, non so di che tipo, ma c’è, e ne parlerò meglio nell’ultimo episodio.

E poi forse c’è anche da tenere in considerazione l’epoca in cui Louis è stato vampirizzato.

QUEL Louis di quell’epoca poteva avere molte più remore da vampiro che deve uccidere umani e poteva avere molto più risentimento per Lestat e per le cose che faceva.

Cinquant’anni dopo il racconto cambia eccome.

Forse Louis ha avuto il tempo per pensare che molte delle cose che Lestat gli diceva non erano poi così terribili.

Louis riesce a trovare una replica convincente per Daniel usando le stesse parole che lui ha usato nel suo libro.

Anche tu Daniel sei coglione, però.

Ricordare è un’odissea” queste sono le parole di Daniel nel libro e Louis gliele rilancia contro.

Allow me my odyssey(Concedimi la mia odissea) dice Louis e Daniel tace.

Odissea un cazzo, Louis, lasciatelo dire.

Tu ricordi tutto perfettamente e fai l’imbecille per naturale predisposizione.

Ma va bene.

Daniel è messo a tacere anche con dimostrazione di poteri vampireschi.

Perché Louis è un buffone e da Lestat ha imparato solo le cazzate.

Lestat dunque fa quello che può per venire incontro a Louis.

Per esempio uccide lontano da lui, dove Louis non può vederlo.

Sarebbe un buon compromesso e anche dimostrazione di rispetto nei confronti del compagno non fosse che Lestat, lontano dal compagno, fa anche altro totalmente inutile e squallido.

Ad esempio comincia a frequentare altra gente tra cui la cantante Antoinette.

Lestat non uccide davanti a Louis, ma davanti a Louis pensa bene di mettere su tutto uno spettacolino, con la donna, davvero patetico.

Questo è un Lestat che non mi piace proprio.

Perché oltre ad andare fuori tema, visto che farsi gente a caso non ha nulla a che vedere col mangiare, mette in mezzo anche altra gente che non ha colpe dei vostri problemi matrimoniali.

Se te la devi mangiare mangiala, ma trattarla come un burattino per far ingelosire Louis è un mezzo che userebbe un umano squallido e tu non sei umano.

Qui prenderei Lestat a badilate in faccia.

Idue in quanto a difetti si compensano.

Diciamo che non c’è comunicazione, non c’è comprensione basilare delle dinamiche di un rapporto, siete due coglioni e siete pessimi.

Louis dice che lascia correre perché la sua libido non era più quella di un tempo, visto che non mangiava abbastanza, e gli stava bene che Lestat cercasse il suo piacere altrove.

A me qui parte un altro vaffanculo che riecheggerà nei secoli.

La tristissima scusa dei compagni che tradiscono perché il partner non vuole scopare a me fa vomitare.

Tra umani.

Il compagno che accetta che l’altro scopi in giro e se ne assume la colpa, sempre per la stessa ragione, è pure peggio.

Tra vampiri poi è assolutamente inconcepibile.

Quindi Louis qui tu avresti dovuto prendere Lestat e fargli capire, con le dovute maniere vampiresche, che se voleva una relazione aperta tu gli avresti aperto un terzo occhio in fronte.

Invece Louis passa all’attacco in altro modo.

Un modo poco efficace e che tra l’altro lui non sa usare manco tanto bene.

Aren’t I enough?” (Non sono abbastanza?) chiede Louis.

E Lestat, che vuole vedere Louis geloso, va in brodo di giuggiole.

La discussione che segue ha del comico, ma fa anche riflettere.

Almeno fa riflettere me, a quanto pare non fa riflettere Louis.

Lestat parla dei piaceri della carne che dopo diecimila, centomila notti insieme hanno bisogno di un po’ di varietà.

La mia natura umana mi porta a mandare Lestat affanculo, la mia natura vampiresca pure.

Perché i piaceri della carne per te non dovrebbero manco essere calcolati e se proprio li vuoi calcolare il tuo compagno dovrebbe bastare e avanzare, coglione.

Louis invece di strappargli le orecchie…

Faccio presente che il mio invito alla violenza fisica è solo perché ho di fronte vampiri.

Nei tradimenti umani per me si risponde solo con l’indifferenza e la fine del rapporto.

La violenza e la vendetta non sono MAI giustificati ai miei occhi.

Ci tengo sempre a precisare.

Dicevo che Louis non lo incenerisce sul posto, no, gli dice che allora, se è così, può scopare in giro anche lui.

La serie di OF COURSE (Certo!) di Lestat fa morire dal ridere.

Guardate la faccia di un coglione che si è appena dato la zappa sui piedi da solo.

Of course falsi come i soldi del Monopoli.

Ripetuti quattro o cinque volte che suonano tanto come

Mica mi posso rimangiare le stronzate che ho detto fino ad ora

e

Chiaro che adesso devo dirgli che può fare anche lui la stessa cosa

e

Quanto sono coglione lo so solo io

e ancora

Mi sono scavato la fossa con le mie stesse mani.

Ecco, una roba del genere.

E tu Louis gli credi?

Non gli dici Sei proprio un coglione immenso lì in quel momento?

Va beh, gli do il beneficio del dubbio che stia zitto per mettere in pratica anche lui ciò che vuole fare.

Ma poi lo mette in pratica così male che mi vengono i dubbi sul grado di comprensione del testo di Louis.

Così a Louis capita l’occasione poco dopo, quando un vecchio amico d’infanzia, Jonah, lo cerca al locale e poi entrambi se ne vanno a fare un giro in piena campagna.

Si infrattano insomma.

Qui aprirei un’altra parentesi che interessa solo marginalmente la storia di Interview with the Vampire.

Ma interessa chi scrive fanfictions e chi si fa domande su tutto come faccio io.

Per me i vampiri hanno dentro solo sangue e sono solo sangue.

Tutti i liquidi del loro corpo sono sangue, infatti piangono sangue e questa cosa a me piace un sacco.

Però non si può tenere in considerazione solo ciò che fa comodo in una storia e allora ti devi chiedere quali altri liquidi e quali altre funzioni corporali hanno i vampiri.

Io me lo chiedo.

La mia risposta è, appunto, che tutto è sangue e che se un vampiro vuole ancora fare cose umane di cui ha il ricordo, tipo piangere o fare pipì, può farle anche a comando ma il risultato sarà l’uscita di sangue.

O l’uscita di nulla, visto che il vampiro non ha necessità di fare nulla di umano.

E qui veniamo all’eiaculazione.

Se c’è e se il vampiro si diverte a tenersela bene, però è sangue.

Questo per me è scontato.

Siccome qui nella serie queste domande non se le pongono ed io non avrò mai una risposta definitiva devo andare di immaginazione.

Jonah si appresta a fare un servizietto a Louis ed io voglio sperare che Louis l’abbia avvertito per tempo o che si sia trattenuto qualsiasi fuoriuscita.

Perché vallo a spiegare a Jonah come mai si è ingurgitato una spruzzata di sangue.

Anche perché pure se è buio dal sapore si capisce.

Ma la parte bella viene dopo questa scappatella di Louis, quando Louis torna a casa e si vede, si vede già da subito che Lestat SA.

Si vede da questa faccia.

Guardatelo il coglione che adesso ci rimane male.

E Louis, che è più coglione ancora, si giustifica!

Mi ha cercato lui, è un amico d’infanzia, è venuto lui al locale da me…

E quindi?

Non è colpa tua, è lui che ti ha cercato, questo stai dicendo, cretino?

Ancora con la storia della vittima che viene indotta a fare le cose, Louis?

Che poi manco devi giustificarti, ne avevi tutto il diritto, non devi scusarti di nulla.

Secondo gli accordi del cazzo che avete non hai fatto nulla di male.

Ma Louis è così, si sente sempre in colpa.

Il più delle volte però fa incazzare, non fa tenerezza.

Di che cazzo ti senti in colpa?

Lestat dice che non rivedrà più Antoinette.

Qui sembra che sia perché si pente dell’accordo fatto, in realtà anche Lestat dice sempre quello che gli fa più comodo.

E dice un sacco di balle.

In questo non si sa chi sia più bravo, se Lestat o Louis.

‘Sti due sono un capolavoro di idiozia.

Qui si notano i primi segni di memoria fallace di Louis.

Perché Daniel gli fa notare delle discrepanze nel racconto.

Le puntualizzazioni mi fanno sempre pensare che ci sia un piano dietro ciò che Louis dice, che i racconti di Louis vadano sempre presi per quello che sono sul momento: racconti.

Vedremo in futuro se mi sono incazzatǝ per cose che magari non sono manco successe.

Interessante anche il fatto che Louis non voglia lì Rashid mentre racconta a Daniel certe cose.

Su questo ci tornerò in futuro.

Nel frattempo con la famiglia di Louis i problemi si amplificano.

Louis fa cose troppo vampiresche e violente davanti a loro e qui li perde per sempre.

Poi torna a casa da Lestat e i problemi continuano.

Louis si è fatto Jonah, che è un soldato, e così per tutta risposta Lestat chiama a casa uno squadrone dell’esercito.

Sempre contenuto ‘sto vampiro.

Louis ORDINA a Lestat di mandare tutti via e Lestat ubbidisce subito.

Qui applauso a Louis.

Perché lo vedi che da Lestat puoi ottenere quello che vuoi, se eserciti il tuo diritto ad importi su certe cose?

E poi un applauso a Lestat che è potentissimo e con la sola imposizione della mente fa uscire tutti di casa nel giro di pochi secondi.

Gli esce un po’ di sangue dalle orecchie, ma è poca cosa in confronto all’opportunità di cacciare tutti gli ospiti così.

Che comodità.

Indebolito dal potere usato e addolorato da tutta la situazione, Lestat in pratica ammette di aver seguito Louis e averlo spiato con Jonah.

E per farlo usa le parole che ha sentito pronunciare quella sera da Louis stesso.

Louis ha detto a Jonah riferendosi a Lestat

He’s a lot. It’s not perfect.” (Lestat è molto con cui avere a che fare, non è una situazione perfetta)

Mentre Lestat nel riportarle dice

I’m a lot, I’m not perfect.” (Sono molto da sopportare, non sono perfetto)

Anche qui non so se la differenza nel racconto è incapacità di Louis di ricordare chiaramente o se davvero Lestat ha travisato il senso delle parole di Louis.

Tra l’altro non ci sarebbe nulla di male a dire che il tuo compagno non è perfetto.

Però per Lestat sentirsi dire che non è perfetto è troppo, è qualcosa che lo fa soffrire immensamente.

Magari è proprio per quello che ha capito quello che voleva capire.

Era chiaro a tutti cos’aveva fatto Louis.

Era chiaro pure che Lestat lo sapeva già.

Ne avevano parlato e Louis aveva un po’ il sospetto che Lestat l’avesse seguito.

Ma apriti cielo adesso che ne ha la conferma.

Lestat gli urla dietro tutta la sua gelosia, perché mentre stava con Jonah il cuore di Louis danzava e chiaramente Lestat è geloso di quel momento di affinità che lui non ha più con Louis.

Louis, dal canto suo, quando non sa come reagire cosa fa?

Quello che ha fatto per tutta la puntata, dice cattiverie.

I got nothing, I lost everything!” (Non ho nulla, ho perso tutto)

Accusa Lestat di avergli portato via la vita.

Davvero uno stronzo qui, Louis.

I lost my brother (e vorrei sapere cosa c’entra Lestat).

I lost my family (perché sono delle merde).

E, siccome ha problemi con quel suo locale di merda, conclude dicendo che sta per perdere l’ultima cosa di cui gli importa.

Louis dice cose orribili.

Al momento è lui la parte della coppia che fa e dice le cose peggiori.

Lestat uccide esseri umani, ma con Louis è sempre stato un compagno, nulla di meno.

Louis invece per salvare l’umanità non esita a scagliarsi contro il suo compagno.

Io non approvo, non ci posso fare nulla.

Se devo dispiacermi per la scelta del compagno fatto mi dispiaccio per Lestat.

Non si meritava l’incapacità di Louis di apprezzare il dono che gli è stato fatto.

Eppure Lestat lascia correre anche queste parole che gli vengono dette.

Quando i problemi con il locale diventano insormontabili Lestat dice a Louis che non hanno bisogno dei soldi.

Lestat, per quanto uccida gli esseri umani per mangiare e spesso anche in modo troppo creativo, non ha bisogno di portare il caos lì dove vivono.

Preferirebbe vivere più tranquillamente.

A Lestat tutto sommato la vita domestica con Louis piace.

Se fosse uno spietato killer e basta farebbe una vita diversa.

Louis che tanto parla bene, invece, non esita poi ad usare il suo potere quando gli fa comodo.

Abbiamo già visto nello scorso episodio che tende a farlo.

Anche in questo caso va a cercare la persona responsabile dei suoi problemi col locale e la va a cercare con l’intento di minacciarla, spaventarla e ucciderla.

Gli dice anche “I’m a vampire” prima di ucciderlo.

Ah, allora quando ti fa comodo sei un vampiro, cretino.

Anch’io farei così, Louis ha tutta la mia approvazione.

Ha fatto bene.

Il problema sopraggiunge quando da ipocrita di merda quale è non ha il coraggio di guardarsi allo specchio per quello che ha fatto e affibbia pure la sua colpa a Lestat.

Louis uccide questo tizio con tanto di display del cadavere, lo uccide to make a point, ma lo uccide da serial killer psicopatico peggio di Lestat, che una cosa del genere almeno fino ad ora non l’ha mai fatta.

Louis non è meglio di Lestat e non è meglio di nessun altro vampiro al mondo, è solo più complessato e questo si riflette in un comportamento davvero insopportabile.

Io avrei ingabbiato Louis lì e subito, col rischio che ciò che fa possa compromettere anche la sua vita lì.

Invece vedremo che Lestat farà ben altro.

Farà a Louis l’ennesimo regalo, per tutta risposta, nel prossimo episodio.

Cioè Louis ha il coraggio di dire a Lestat che ha ucciso quell’uomo per la sua gente, che l’ha fatto per gli abitanti del posto.

E ancora Louis considera la sua gente quelli, piuttosto che Lestat.

Coglione.

E poi dice ancora a Lestat

Forse tu hai capito quello che stavo per fare e non mi hai fermato.”

E qui Louis perde tutto il mio rispetto.

Vampiro, non potevi scavare più a fondo di così.

Ancora, perché non ha finito, dice a Lestat

Ecco perché tra noi non funzionerà mai, ecco perché tu sarai sempre solo.

Gli ributta addosso parole importanti che Lestat gli aveva detto, una confidenza intima che gli aveva fatto.

Altro che comportamento abusivo, questo.

Eppure Lestat se lo vuole tenere così com’è, pensate un po’.

Come dicevo, nel prossimo episodio, proprio l’amore che prova per Louis gli farà fare qualcosa che non voleva assolutamente fare.

Del ritrovamento di Claudia che avviene alla fine di questa puntata parleremo però la prossima volta.

Perché tutta la genialità dei vari cambiamenti nella trama di Interview with the Vampire e delle nuove dinamiche devono essere trattati con calma.

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Scrivo da quando ho preso in mano una penna per la prima volta. All’epoca mi limitavo a ricopiare le lettere che vedevo, poi col tempo ho imparato a metterle insieme per comporre parole e da lì in avanti è stata tutta una discesa nel pozzo senza fondo della mia immaginazione e della mia logorrea.
Qui ne troverete svariati esempi.
Amo l’intrattenimento ma sostengo a gran voce i numerosi, necessari, abissali cambiamenti che deve fare per diventare un intrattenimento giusto per tutti.
Serie tv di cui potrei parlare per i secoli a venire: Hannibal, Our Flag Means Death, The Sandman…
Film della mia vita: Predestination, Big Fish, Donnie Darko, Men & Chicken…
I MIEI Videogiochi: Death Stranding, The Last of Us Part II, Little Nightmares.

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